La Cisl denuncia tagli della Bper in provincia: la chiusura di due filiali a L’Aquila e una ad Avezzano.
La Cisl denuncia tagli della Bper in provincia de L’Aquila.
“Il piano industriale triennale 2015-2017, sulla strada già tracciata tesa all’azzeramento dell’ex Carispaq sul territorio, ha stabilito la definitiva chiusura di due filiali all’Aquila e una ad Avezzano”. A contestare “tagli e ridimensionamenti in provincia dell’Aquila” nel piano del gruppo Bper che negli anni scorsi ha acquisito la Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, è la Fiba-Cisl, unitamente al segretario Cisl della provincia dell’Aquila, Paolo Sangermano.
Il sindacato chiama a raccolta le istituzioni perché “perché non passi sotto silenzio l’ulteriore smantellamento”.
“Il precedente piano industriale 2012-2014 – afferma Sangermano – aveva già introdotto, da parte di Bper, pesanti novità negative per la provincia aquilana, in termini occupazionali e di immagine, che si sono tradotte nella chiusura della Direzione territoriale dell’Aquila e nell’eliminazione dell’area di Avezzano, con relative strutture e personale. Il tutto a vantaggio di Lanciano, scelta quale sede della Direzione territoriale adriatica”.
Ancora più pesante sarà l’impatto del nuovo piano industriale secondo quanto evidenzia la Cisl.
“Il piano prevede la chiusura dell’agenzia 11 del nuovo Tribunale, mentre già sono state chiuse l’agenzia 5 Bper all’interno dell’ex Italtel e l’agenzia 2 di Avezzano. Anche in questo caso l’area di Lanciano non è stata toccata: anzi, prosegue Sangermano, “in controtendenza con le linee generali tracciate dalla Bper è stato aperto uno sportello leggero a Pizzoferrato. Nel piano aziendale figura, inoltre, la chiusura di alcuni poli di lavorazione Bper Service, tra cui spicca l’Ufficio Ricostruzione dell’Aquila con l’accentramento a Modena di tutte le funzioni. Il territorio viene così privato di un importante e imprescindibile strumento a supporto della ricostruzione. Si provi solo a immaginare quali e quante ricadute negative tale decisione avrà sul tessuto socio-economico e istituzionale, oltre che sul personale Bper che opera in città, investito da una possibile mobilità territoriale e professionale”.