Trasporti, l’allarme dei sindacati: “Casse vuote, a rischio gli stipendi di 1.600 lavoratori dell’azienda pubblica TUA. D’Alfonso c’ha rifilato ‘due sberle'”.
In una nota congiunta, Franco Rolandi (Filt Cigil), Alessandro Di Naccio (Fit Cisl), Giuseppe Murinni (Uiltrasporti), Luciano Lizzi (Faisa Cisal), lanciano l’allarme per i 1.600 dipendenti della neonata azienda pubblica regionale dei trasporti, TUA.
“Il presidente D’Alfonso sta disattendendo gli impegni e vanificando gli enormi sforzi compiuti dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori, – spiegano i sindacalisti nel loro comunicato. “E sulla filovia temiamo pesanti ricadute sui conti dell’azienda. A meno di una settimana dal referendum con il quale non senza difficoltà – prosegue la nota – i lavoratori si sono convinti che per essere competitivi sul mercato ed assicurare un futuro dignitoso all’azienda pubblica TUA, era necessario da un lato aumentare i livelli produttività e dall’altro ridurre le retribuzioni più elevate, il Governatore D’Alfonso ci ha rifilato “due sberle” che peseranno non poco sui rapporti istituzionali tra il governo regionale e le scriventi organizzazioni sindacali.”
I punti evidenziati dai rappresenti sindacali sono: “La mancanza di liquidità in Regione, saltano i trasferimenti e gli stipendi diventano una incognita. La Regione – proseguono – scarica le proprie aziende e nel frattempo crea nuove forme di indebitamento. Lo stop alla Filovia è poi, secondo i sindacati, una “decisione sconcertante, con il rettore D’Amico e l’intero Cda delegittimati dal presidente D’Alfonso che ha creduto, ancora una volta, agli interessi dei soli residenti sulla Strada Parco”.
“Una cosa è certa – vanno giù duro i sindacati – D’Alfonso e la sua Giunta non si azzardino a chiedere il conto ai lavoratori di TUA per gli ingenti investimenti già effettuati, per i contenziosi che inevitabilmente fioccheranno e per il danno d’immagine nazionale ed internazionale che questa decisione determinerà per la sesta azienda nazionale di trasporto locale. Rimaniamo in attesa della convocazione di un incontro urgente di cui alla richiesta formulata mercoledì scorso fino ad oggi non riscontrata.”