Da domani, venerdì 27 maggio, la Sevel di Atessa si ferma per un’intera settimana per mancanza di componenti per la produzione dei furgoni Ducato
E’ quanto ha comunicato oggi l’azienda alle organizzazioni sindacali. L’attività lavorativa sarà sospesa dal terzo turno di venerdì 27 maggio e per tutta la prossima settimana, dal 30 maggio al 4 giugno, alle 5.45 quando ripartirà la produzione. “L’obiettivo – dice la Rsa della Uilm – è quello di fare un grande approvvigionamento di materiale così da garantire un lungo
periodo senza fermate”. Per questo fine settimana il reparto di CKD della Lastratura lavora regolarmente, per la prossima si attendono ulteriori comunicazioni. Col nuovo forzato stop della Sevel si hanno ripercussioni anche sulle fabbriche dell’indotto. “La situazione sul fermo della Sevel di Atessa è davvero preoccupante e rischia di diventare disastrosa nelle prossime settimane e a rimetterci sono i lavoratori di Sevel e dell’indotto con contrazione di salari e in particolar modo i somministrati con perdita di posto di lavoro”. E’ quanto afferma Amedeo Nanni, segretario interregionale della Fim Cisl Abruzzo-Molise. “Se si vogliono dare prospettive future a un tessuto industriale sfibrato – aggiunge Nanni – il nostro Paese, insieme all’Europa, ha il compito di rendersi indipendente da paesi come Cina e dell’Est e iniziare a investire nelle aziende presenti in Europa, al fine di produrre internamente i semiconduttori per vetture ed elettrodomestici”. Il nuovo stop produttivo di Sevel, da domani fino al 4 giugno, è dovuto alla mancanza di componenti tra cui semiconduttori e radio.
“La situazione attuale con una guerra assurda e una crisi economica mondiale – prosegue il segretario della Fim Cisl – ci
impone di ripensare alle scelte necessarie e all’importanza di rimettere in moto le produzioni del nostro Paese. Sarà importante spendere bene i soldi previsti dal Pnrr che può essere l’ultima opportunità per creare le condizioni di rilancio
dell’Italia e dell’Abruzzo. La politica deve creare le condizioni attraverso investimenti sulle infrastrutture, su fonti energetiche green alternative con particolare attenzione alla transizione ecologica per mettere in sicurezza le aziende
del territorio che oggi devono confrontarsi con la concorrenza. Il Pnrr – conclude Nanni – è una grande opportunità che
sicuramente non si ripeterà e se vogliamo davvero il rilancio del nostro territorio nell’interesse di tutti i lavoratori, dovremo monitorare affinché i soldi del Pnrr vengano ben spesi”.