“La Sevel dopo solo un giorno dall’ annuncio della decisione di procedere ad un recupero lavorativo per il prossimo sabato, emette un contrordine, a meno di 24 ore ci ripensa per mancanza materiale”
“Nello stesso istante si paventa un rischio fermo per inizio prossima settimana con voci che parlano addirittura di un probabile fermo di tutta la settimana. A causa di questa situazione i Lavoratori della Trigano continuano a subire una intollerabile insicurezza oltre ad un massiccio ricorso alla cassa integrazione, in questo momento l’ azienda che proporzionalmente è cresciuta più di tutte in Val di Sangro è quella che sta ricorrendo più di tutti alla CIGO con le inevitabili ricadute economiche sulle tasche delle famiglie”. E’ quanto afferma in una nota Andrea De Lutis Segr. Prov. FIOM CGIL Chieti che aggiunge:
“Un paradosso, un numero incredibile di Van già venduti e la possibilità di consegnarne entro la fine dell’ anno fiscale il 50%, se tutto andrà bene e non ci sembra sia così. Una situazione che sta mettendo allo stremo le Lavoratrici e i Lavoratori. Abbiamo già perso posti di lavoro, ne sono a rischio altri alle prossime scadenze dei contratti e tutto con un portafoglio ordini che farebbe invidia a qualsiasi azienda. La situazione della Sevel sta mettendo a dura prova il sistema della vallata e non solo. Dopo esserci confrontati con i nostri colleghi del settore della camperistica in Italia abbiamo preso atto che questa settore in forte sviluppo oggi è letteralmente in ginocchio, la situazione della Trigano è replicata in Toscana sia nella casa madre che alla concorrenza, ad Atessa ci accingiamo ad iniziare la quinta settimana di Cigo consecutive. Una situazione che difficilmente riusciamo a comprendere come addetti ai lavori, figuriamoci farla comprendere alle Lavoratrici e i Lavoratori che sanno di avere ordini e non possono lavorare. Con la Trigano di Paglieta abbiamo aggiornamenti quindicinali per monitore la situazione, ad ogni incontro le consegne vengono spostate in avanti dal fornitore, a nulla almeno per ora, è servito ordinare un altro marchio di furgoni, anche in questo caso Sevel non consegna. Nelle prossime giornate convocheremo le Lavoratrici e i Lavoratori in assemblea, condivideremo con loro le ultime discussioni e decideremo con loro anche le iniziative da intraprendere.”