“I listini dei carburanti alla pompa hanno superato il record storico del 1976, con i prezzi che in modalità servito raggiungono oggi la media di 2,333 euro al litro per il gasolio, 2,323 euro la benzina”.
Lo denuncia il Codacons, che oggi stesso presenterà una diffida al governo, indirizzata al Premier Draghi, al ministro dell’economia Daniele Franco, e a quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani, affinché intervenga con urgenza sulla tassazione relativa ai carburanti. Si tratta, scrive l’associazione, “di una corsa al rialzo senza sosta dei listini totalmente ingiustificata su cui pesa il fattore speculazione, e che deve portare il governo a interventi immediati”. ”Le accise sui carburanti – scrive il Codacons nella diffida – incidono attualmente per circa due terzi del valore del prodotto che acquistiamo (0,728 euro al litro sulla benzina, 0,617 euro sul gasolio). Il prezzo così calcolato è sottoposto anche all’Iva, dunque in sostanza paghiamo un’imposta sull’imposta, perché la base per applicare l’Iva è il prezzo già comprensivo di accisa. Ne consegue che il carburante, se non ci fosse questa ‘componente fiscale’ di accise ed Iva, costerebbe un terzo rispetto a quanto lo paghiamo effettivamente. Inoltre è evidente che lo Stato sta realizzando un extra gettito Iva che, per il solo mese di marzo, è pari a circa 200 milioni di euro. Sarebbe possibile riversare l’extra gettito Iva per la riduzione delle accise con un calo nell’ordine di 15 centesimi al litro sulla benzina e 20 sul gasolio”. Per tali motivi, conclude la nota, “il Codacons ha diffidato il governo a intervenire su Iva e accise che pesano sui carburanti, riducendo con effetto immediato la tassazione e convocare le associazioni dei consumatori per studiare le misure da intraprendere volte a contrastare i fenomeni speculativi sui prezzi di benzina e gasolio. Qualora l’immobilismo del governo dovesse proseguire, sarà necessario chiedere alla magistratura di procedere contro l’esecutivo
per concorso in truffa”.