Chieti: il Comune gonfia milioni di crediti? Le spese, secondo quanto avrebbero accertato i revisori dei conti dell’Ente, sono maggiori delle entrate e ormai la situazione finanziaria è grave al punto che la città sarebbe nel baratro del default.
I mancati impegni di spesa ammontano a 3 milioni 835 mila e 188 euro, distribuiti tra fatture Aca 2013, 2014 e pagamento della transazione tra Comune ed Aca stessa. Uno dei revisori dei conti , Valerio D’Amicodatri, sostiene che il Comune deve autodenunciarsi e se non lo faranno i dirigenti dovranno farlo i revisori. Mentre la Giunta è alle prese con l’analisi della situazione delle casse comunali i partiti di opposizione sollecitano le dimissioni del sindaco Umberto Di Primio. Il capogruppo di Chieti per Chieti Luigi Febo chiede al prefetto di nominare un commissario mentre il Movimento 5 stelle in una nota afferma che
“A tanto porta l’incompetenza dei dirigenti connessa e dipendente dall’assoluta incapacità di una classe politica che da 10 anni a questa parte si muove solo con estrema approssimazione, cercando di navigare a vista!”.
I consiglieri comunali pentastellati, Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo sulla questione bilancio spiegano che
“ il Collegio dei Revisori dei conti torna a bacchettare il Comune sulle risultanze del bilancio consuntivo 2014. Questa volta la questione, seria più delle altre, riguarda il mancato rispetto del Patto di Stabilità Interno. I revisori dei conti, già qualche settimana fa, avevano dato parere non favorevole al bilancio consuntivo 2014, ugualmente approvato nella seduta del consiglio comunale dello scorso 6 agosto. In buona sostanza , data l’appartenenza alla Unione Europea, gli Enti locali sono tenuti a contribuire alla riduzione del debito pubblico e in sede di bilancio, devono far sì che entrate ed uscite tendano al pareggio. A Chieti, colpevole anche l’inettitudine di alcuni dirigenti comunali e, di riflesso, l’incapacità delle forze di governo di garantire la professionalità della classe dirigente, questo risultato non viene conseguito anzi, tutto lascia pensare che il bilancio sia stato redatto con estrema superficialità e sorge il dubbio che i conti siano stati ‘confezionati’ ad arte, proprio con il fine di celare il superamento del vincolo imposto dal patto di stabilità interno. Nello specifico i Revisori, dopo aver ottenuto con notevole ed inspiegabile ritardo la documentazione necessaria ad effettuare i controlli sulla correttezza dei conti, hanno accertato che il Comune non ha inserito nel bilancio gli impegni di spesa necessari al pagamento delle fatture Aca per il servizio idrico, la cui esistenza e conoscenza da parte del Dirigente non può essere messa in dubbio visto che si tratta di fatture del 2013 e del 2014 e visto che il dirigente stesso ha tentato di fornire giustificazioni invero risibili, durante l’ultimo Consiglio Comunale sulla reale consistenza dei crediti vantati dall’Aca nei confronti del Comune. Tutto questo ha comportato un evidente peggioramento del saldo finanziario dell’ente: in pratica le uscite reali superano di gran lunga le entrate con buona pace per i vincoli del patto di stabilità”.