Denso: Fiom Cgil preoccupata per operazioni finanziarie

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La Fiom Cgil di Chieti esprime preoccupazione per le operazioni finanziarie e contabili fatte dalla Denso perché “possono aiutare in un primo momento, ma se non si interviene seriamente sull’organizzazione interna – si legge in una nota del sindacato – tutto questo sforzo fatto dall’Azionista Unico rischia anche di creare degli alibi che non possiamo permetterci”

La Fiom Cgil in base alla visura camerale della Denso Manufacturing Italia spa e del verbale dell’assemblea straordinaria del 20 giugno 2022, ha reso nota
“una grande operazione volta a riequilibrare lo stato patrimoniale della società”. Il Socio Unico, per riequilibrare la situazione patrimoniale, ha versato 133milioni di euro, successivamente è stato ridotto il capitale sociale, da oltre 16,8 milioni di euro ad un milione di euro sempre per fronteggiare la situazione patrimoniale. Quindi – sostiene la Fiom Cgil – l’operazione contabile porta ad un complessivo di 148.871.009 euro che saranno destinati per 131.205.618 euro ad integrale copertura della perdita di esercizio dell’anno fiscale 2021-2022 e per 17.665.391 euro vanno a parziale copertura degli esercizi precedenti lasciando un residuo da coprire di 47.114.247 euro. La cifra di 47.114.247 euro rimanente, grazie a quanto previsto dall’art. 6 del D.L. 8 aprile 2020 n. 23, viene destinata
sempre a copertura delle perdite sul nuovo bilancio. Per la Fiom Cgil di Chieti “oltre a vedere un’operazione volta a risanare la situazione patrimoniale, molto contabile e poco industriale, poco si vede rispetto agli investimenti futuri. Vediamo che degli sforzi si stanno compiendo, ma al momento non sembrano
essere sufficienti. Anche la gestione del personale e della cassa integrazione ci lascia molto perplessi. In alcune aree si pretende di lavorare sottorganico quando ci sono Lavoratori in cassa integrazione – si legge sempre nella nota. L’azienda, invece di pensare al demansionamento degli impiegati o eventuali esternalizzazioni della logistica, è opportuno che introduca strategie che consentano di utilizzare lo strumento della cassa integrazione per rendere più efficiente il processo produttivo evitando di peggiorare i costi in modo che tutti i Lavoratori possano rientrare a lavorare. È ora che l’azienda abbia il
coraggio di incontrare il sindacato e dire la verità sul futuro dello stabilimento”.