In Abruzzo il 2021 è stato caratterizzato da una ripresa dell’attività economica, seguita alla fase recessiva innescata dalla pandemia
I dati sono stati diffusi dalla Banca d’Italia nel suo rapporto annuale sull’economia abruzzese, dal nuovo direttore della filiale dell’Aquila Giovanni Giuseppe Ortolani. Il prodotto interno lordo regionale secondo le previsioni è cresciuto del 6,3%. Nel corso del 2021 nell’industria sono stati completamente recuperati i livelli pre-pandemia. Sono cresciute le vendite, soprattutto per le aziende con una maggiore presenza nei mercati esteri.
Le esportazioni sono cresciute del 5%. I comparti della gomma e della plastica, metalmeccanico e della chimica hanno contribuito all’incremento dell’export. L’esposizione delle imprese abruzzesi in termini di esportazioni dirette verso le aree di guerra risulta tutto sommato contenuta. Il settore delle costruzioni è andato meglio del periodo pre-pandemia. Commercio e turismo hanno risentito dell’andamento altalenante della pandemia. Il tasso di natalità delle imprese abruzzesi è aumentato al 2,8%. La redditività delle imprese è tornata a crescere come è migliorato il quadro occupazionale con il numero di occupati è aumentato, +1,9%.
Il reddito delle famiglie è tornato a credere nel 2021 con un +1,9% e pure i consumi sono risultati in ripresa come i prestiti alle famiglie. La crescita dei prestiti bancari si è attenuata ed è migliorata la qualità del credito. Anche la spesa in conto capitale delle amministrazioni locali è tornata a crescere anche grazie al Pnrr.
Le crescenti difficoltà nell’approvvigionamento di alcuni input produttivi importati e i rincari dei beni energetici acuitisi nei primi mesi del 2022 con lo scoppio del conflitto in Ucraina potrebbero però compromettere la fase di recupero perché già a fine 2021 e inizio 2022 gli effetti si sono visti.