Economia Abruzzo, rapporto Bankitalia: bene il turismo male l’automotive

Nel primo semestre del 2022 è proseguito il recupero dell’attività produttiva ma il quadro si è andato via via deteriorando a causa della guerra e del caro prezzi

Banca d’Italia, per eseguire il suo aggiornamento congiunturale, ha effettuato un sondaggio tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e ha rilevato una crescita del fatturato delle imprese, meno diffuso nelle piccole e medie. Male il settore dell’automotive a causa delle difficoltà di approvvigionamento e anche le vendite all’estero hanno risentito dell’andamento negativo del settore dei mezzi di trasporto.

Continua la crescita produttiva in Abruzzo, seppure con una dinamica lievemente inferiore alla media nazionale, ma l’incertezza sull’evoluzione delle tensioni geopolitiche internazionali e i costi delle materie prime potrebbe incidere sulle prospettive di ripresa. Lo si apprende nell’aggiornamento congiunturale redatto dalla Banca d’Italia e presentato oggi nella filiale dell’Aquila diretta da Giovanni Giuseppe Ortolani. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato da Bankitalia, nel primo semestre 2022 è proseguito il recupero dell’attività produttiva. Nella media del periodo il Pil è stimato in crescita di circa il 5,3%, la media nazionale si attesta sul 5,7%.

Dal sondaggio della Banca d’Italia realizzato tra fine settembre e inizio ottobre su un campione di imprese manifatturiere abruzzesi è emersa una crescita del fatturato nei primi nove mesi dell’anno meno diffusa tra le piccole imprese e quelle orientate prevalentemente sul mercato domestico. Vi ha contribuito anche l’aumento dei prezzi di vendita praticato dalle imprese in risposta al forte rincaro delle materie prime, in particolare di quelle energetiche.
Le difficoltà di approvvigionamento di input produttivi, come si evince ancora nella nota di Bankitalia, hanno continuato a rallentare l’attività di alcuni comparti rilevanti come quello dell’automotive. Le vendite all’estero delle imprese della regione (-0,8% nel semestre rispetto allo stesso periodo del 2021; +22,5% in Italia e +32,4% nel Mezzogiorno) hanno nel complesso risentito dell’andamento fortemente negativo del
settore dei mezzi di trasporto (-25,1%), sebbene siano mediamente cresciute negli altri comparti (+24,4%), specie in quello chimico-farmaceutico, della gomma e della metallurgia. Le previsioni formulate dagli imprenditori per i prossimi mesi prefigurano un deterioramento delle prospettive di ripresa, in connessione con il calo del clima di fiducia generale. La maggior parte delle aziende intervistate avrebbe comunque rispettato i programmi di investimento formulati per il 2022, ma il rischio per i prossimi mesi è nella prospettiva stagnazione
del processo di accumulazione del capitale.

 

Bene il turismo dall’estero che ha fatto registrare numeri importanti, più alti del pre-pandemia. Il settore delle costruzioni ha continuato a beneficiare degli incentivi per la riqualificazione e le transazioni immobiliari sono cresciute. Nella prima parte dell’anno è proseguito il miglioramento del quadro occupazionale in regione ed è aumentata la partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne.

La crescita dei prestiti ai residenti in regione si è rafforzata per effetto dell’accelerazione dei finanziamenti alle famiglie e alle imprese medio grandi. I tassi sui prestiti a medio e lungo termine sono lievemente aumentati. La progressiva rimozione delle misure di sostegno al credito introdotte con la pandemia non ha finora comportato ripercussioni sulla qualità degli affidamenti. La crescita dei depositi bancari si è ulteriormente attenuta rispetto ai livelli osservati durante la pandemia.

 

Fabio Lussoso: