Mentre in Italia va avanti il dibattito politico sul disegno di legge relativo all’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, il rapporto della Banca d’Italia fotografa un paese a due velocità per lo sviluppo economico
I dati sono stati presentati nell’ambito di un convegno che si è svolto presso il dipartimento di Economia aziendale dell’Università d’Annunzio di Pescara. Nel divario tra Nord e Sud l’Abruzzo si colloca più vicino alle regioni del centronord, vantando la grande risorsa del capitale umano, con un’ottima percentuale di laureati, come sottolineato da Giovanni Giuseppe Ortolani, direttore della filiale regionale dell’Aquila della Banca d’Italia.
«Il dato lusinghiero è che l’Abruzzo ha un’alta percentuale di laureati, più alta delle regioni del centro sud e in alcuni casi anche del centronord. Dunque un capitale umano altamente specializzato non può che essere un elemento positivo su cui puntare.»
Anche i dati Istat sull’export e l’occupazione del 2022 rilevano un andamento in generale positivo per l’Abruzzo, con l’export che sale del 2,1%, nonostante il calo dell’automotive che registra un -21%, e quello dell’occupazione che scende dello 0,3%. A parlarne nel dettaglio al tg8 è Pino Mauro, economista e docente dell’Università d’Annunzio.
«Il calo percentuale dell’occupazione riguarda soprattutto la provincia di Chieti che si lega alla flessione del settore dell’automotive. Nel complesso però il quadro è sostanzialmente positivo.»