Altri 2.000 dipendenti potranno lasciare le fabbriche e gli uffici del gruppo Stellantis entro quest’anno
Azienda e sindacati metalmeccanici – Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri – hanno firmato un nuovo accordo che riguarda gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori, Pratola Serra (Avellino), Termoli (Campobasso) e Cento (Ferrara). Non ha firmato l’intesa la Fiom che parla di quasi 7.000 posti di lavoro persi dal 2021 e chiede “un piano che preveda la rigenerazione dell’occupazione”.
Alla ex Sevel di Atessa, dove si producono i veicoli commerciali, è prevista l’apertura di un contratto di espansione che anticipa l’età di pensionamento di cinque anni – la stima è di 150 lavoratori – con la stabilizzazione di alcuni lavoratori in somministrazione (il numero deve essere pari a un terzo delle uscite).
“Stellantis continua per la strada della riduzione dell’occupazione senza prospettive. È necessario che il tavolo avviato dal ministro Urso lo scorso 14 dicembre diventi permanente. Stellantis deve dare risposte e garanzie, sul futuro dei propri stabilimenti, degli enti di staff e dell’indotto dove si stanno per aprire le prime gravi crisi industriali” afferma Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom Cgil, L’accordo, che per diventare operativo richiederà specifiche procedure nelle singole realtà produttive, interesserà al massimo 2.000 lavoratori, il 4,4% dell’occupazione totale in Italia, pari a circa 47.000 dipendenti. Circa la metà riguarderà
prevedibilmente gli impiegati, di cui 800 degli Enti Centrali di Mirafiori. Le uscite saranno su base volontaria, con incentivi maggiori per le fasce d’età più alta, diversi in base alla condizione. A coloro che raggiungeranno la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla Naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari. A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda della età. “Mirafiori è lo stabilimento in cui la fuoriuscita è stata la più corposa in Italia in questi ultimi due anni. Invece di
utilizzare le risorse economiche per incentivare i lavoratori ad andarsene, Stellantis dovrebbe usarle per fare investimenti in nuove produzioni di auto e di assunzioni di giovani” commenta Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese