Meno 700 lavoratori negli ultimi tre anni su un totale di circa 60 mila occupati nel settore del commercio nell’area metropolitana pescarese
Sono i numeri preoccupanti che raccontano la crisi di un comparto fortemente penalizzato anche dagli ultimi due anni di pandemia, che ha fatto abbassare numerose saracinesche.
«Occorre investire la politica per arrivare a una legge quadro sul commercio in Abruzzo che tuteli chi perde il posto di lavoro», dichiara Alberto Stampone della segreteria regionale della Uiltucs Abruzzo.
Pronte ad affrontare le nuove vertenze legate ai marchi commerciali internazionali e alla grande distribuzione organizzata, Fisascat Cisl Abruzzo e Molise e Uiltucs Abruzzo hanno tracciato il quadro dell’attuale situazione, a cominciare dal caso recente del punto vendita Conad di via del Circuito di Pescara, finito sotto i riflettori per la famigerata storia dell’assorbente dimenticato in bagno. Un danno d’immagine per lo stesso marchio Conad, che oggi punta a riportare la serenità tra i lavoratori dei punti vendita attualmente riacquisiti da una nuova società, come ha spiegato in conferenza stampa Davide Frigelli, segretario generale della Fisascat Cisl Abruzzo e Molise.
E se da una parte si può esultare per la sentenza di riammissione del lavoratore Mygro,
licenziato per aver rifiutato il trasferimento a Catania nonostante il suo ruolo di rappresentante sindacale aziendale, e per la scelta del marchio H&M di preservare il personale del punto vendita di Pescara centro che dal 14 giugno sarà trasferito all’interno del centro commerciale di Città Sant’Angelo, resta ora da affrontare una nuova possibile vertenza che si profila all’orizzonte, con la recentissima notizia dell’acquisizione del marchio Conbipel da parte di una multinazionale canadese.