Le nuove pensioni con decorrenza nell’anno 2022 sono state in totale 15.325 (-16,3% rispetto alle 18.323 del 2021), per un importo medio mensile di 1.156 euro (-0.9 % rispetto al 2021)
L’Inps fa sapere che prevalgono per numero le pensioni erogate alle donne (9.590 contro le 7.659 erogate agli uomini), a fronte di un importo medio mensile più basso (877 euro delle donne contro i 1.321 euro degli uomini).
I valori si riferiscono alle pensioni di Vecchiaia, alle pensioni cd “Anticipate” – compresi i Prepensionamenti per il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) -, a quelle di Invalidità Previdenziale (da tenere distinte dalle prestazioni per Invalidità Civile), a quelle ai Superstiti delle principali Gestioni. In particolare, per quanto riguarda le singole categorie, le pensioni con decorrenza 2022 sono state pari a: 4.654 di vecchiaia (-3.3% rispetto alle 6.729 del 2021), 4.588 anticipate (-22.5% rispetto alle 5.914 del 2021), 899 di invalidità previdenziale (-33.8% rispetto alle 1.357 del 2021), 5.184 ai superstiti (-16.5% rispetto alle 6.206 del 2021).
Particolare attenzione, secondo l’Inps merita l’età di effettivo pensionamento, che si ricava dal raffronto delle età medie tra le pensioni di Vecchiaia e le cd “Anticipate” e che si attesta a: 64,5 anni età media di pensionamento per il FPLD; 64,7 anni età media di pensionamento per i lavoratori autonomi; 63,2 anni età media di pensionamento per i Lavoratori Pubblici. L’analisi che fa l’ente è che “Come appare evidente, si è lontani dall’effettivo raggiungimento dell’età pensionabile ai 67 anni previsti per la pensione di Vecchiaia, poiché sono fortemente incidenti le diverse forme di pensionamento anticipato”.