Resistenza, reazione e rilancio: sono le tre erre dell’economia abruzzese che spiccano nel rapporto annuale 2022 di Bankitalia
L’andamento del Pil e del mercato del lavoro e lo scambio di beni e servizi sui mercati internazionali nel I° trimestre 2023 sono risultati positivi, in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una scommessa vinta, soprattutto se pensiamo che in molti, economisti compresi, non ci avrebbero puntato un euro, visto il difficile contesto del post covid. La nota dolente è dettata dalla notizia delle ultime ore, ossia la recentissima decisione della BCE di alzare i tassi di interesse. Il provvedimento dell’Europa, secondo l’economista Pino Mauro, rischia di frenare i consumi e di avere ripercussioni negative sui mutui. Tornando all’analisi generale del rapporto di Bankitalia, si evidenzia che nel I trimestre 2023 il numero degli occupati è stato 500mila unità: + 3,5% rispetto al 2022. Il tasso di disoccupazione è sceso all’8,2%, mentre il tasso di occupazione tocca per la prima volta il 60,6%. Percentuali significative perché si agganciano alla media nazionale (il che vuol dire che le famiglie abruzzesi sono meno povere rispetto alla media del Paese e del Mezzogiorno) e che si va addirittura verso il miglioramento rispetto alla situazione economica pre pandemia. L’aumento è trainato dal settore dei servizi, con oltre 14 mila unità in più e un incremento del 4,5%. Anche il manifatturiero registra una crescita non trascurabile: 6,9%.
Ovviamente non bisogna sedersi sugli allori, ma restare vigili e lottare ancora contro le difficoltà strutturali tipiche del mercato del lavoro, sia in Italia che in Abruzzo: il ricorso al lavoro a termine, ancora troppo presente e in grado di produrre precarietà. La vitalità ritrovata del sistema economico abruzzese trova anche riscontro nell’andamento delle esportazioni: la crescita è all’8,7%; ma è addirittura ad un + 62,1 per cento nel farmaceutico; alimentari e bevande +25,7%; tessile-abbigliamento +17,8%.
“La regione è in lenta ripresa, con l’aumento dei consumi e le opportunità offerte dal Pnrr a fare da traino. – dice il professor Mauro – Tra i settori che fanno registrare netti segnali positivi figurano il farmaceutico, l’edilizia e il turismo. Ora è importante consolidare il percorso di crescita e allo stesso tempo individuare nuove fonti di avanzamento economico”.