Ryanair : gli operatori turistici pronti ad intervenire. Il Governo regionale, come già riferito, “mette in campo il cantiere delle iniziative legislative ed istituzionali” per scongiurare che Ryanair abbandoni l’aeroporto di Pescara, per effetto sia dei vincoli comunitari e sia dell’aumento della tassazione aeroportuale che rende i contratti in scadenza non rinnovabili.
L’aumento, infatti, pesa su un biglietto low cost dal 30 al 40 per cento. Il rischio sempre più concreto è che la compagnia aerea irlandese possa dirottare altrove, cinque delle attuali sette rotte presenti nello scalo aeroportuale abruzzese. Un rischio che tradotto in termini economici creerebbe un danno enorme per il sistema turistico-economico regionale e per tutto l’indotto. La Regione Abruzzo punta inoltre sul coinvolgimento dei privati per trovare le risorse finanziarie necessarie per mantenere gli attuali voli della Ryanair. Proprio ieri presso la sede della Regione Abruzzo si è tenuto un tavolo tecnico al quale hanno partecipato anche le 14 compagnie di destinazione per trovare le soluzioni più opportune. Il tavolo tecnico è stato aggiornato a mercoledì prossimo. Gli Operatori turistici hanno dato inoltre la propria disponibilità ad intervenire concretamente per non perdere i voli della Ryanair. Tra le misure che la Regione rende disponibili nell’immediato c’è inoltre l’adozione di una legge regionale di finanziamento pluriennale in favore della Saga, in coerenza con il piano industriale approvato dalla stessa Società, per un importo pari a 14 milioni di euro. Il finanziamento coprirà un arco temporale fino al 2020 e prevede un versamento decrescente fino alla completa autonomia finanziaria della Saga dal sostegno pubblico regionale. Tale soluzione normativa, come ha spiegato D’Alessandro, proprio perché lega il sostegno pubblico all’obiettivo dell’autonomia finanziaria, in applicazione del piano industriale, consente di superare il contenzioso con la Corte costituzionale. Per D’Alessandro valgono gli esempi di due leggi regionali approvate dal Governo D’Alfonso, una di sette milioni di ricapitalizzazione e l’altra di 3 milioni per le spese di funzionamento della Saga che il Governo nazionale non ha impugnato. L’altra misura che si intende porre in essere riguarda la ricapitalizzazione della Società dei servizi aeroportuali, che avverrà tramite conferimento di beni immobili. C’è, infine, la possibilità che si pervenga alla costituzione di un fondo privato che potrebbe concorrere al costo globale delle spese per i voli low cost quantificato da Ryanair in 5 milioni di euro.