L’aeroporto d’Abruzzo continua il suo declino con l’ultimo annuncio relativo alla cancellazione della rotta di Torino e l’assenza di una governance
Il quadro delle infrastrutture abruzzesi non migliora se si considera la mancanza di investimenti concreti sia sulle ferrovie che sulle autostrade. Confesercenti Abruzzo e Assoturismo lanciano l’allarme.
“I risultati di questa stagione, ancora da consolidare, indicano una situazione ormai chiara: la domanda interna non basta più al turismo, il calo dei consumi e la minore capacità di spesa delle famiglie abruzzesi riducono di molto i margini delle imprese turistiche. Ecco perché la stabilità dei collegamenti aerei e ferroviari con i mercati più prosperi è assolutamente vitale per il nostro settore”. Lo ha affermato questa mattina in conferenza stampa il presidente regionale di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi. “Gli imprenditori sono estremamente preoccupati per le notizie che si sono rincorse nella parte finale della stagione” ha sottolineato Erasmi, “la sospensione dello storico volo con Milano Linate e del collegamento con Torino, la riduzione dei voli con Londra e Bergamo, assieme alla ridotta frequenza delle fermate dei treni ad alta velocità in Abruzzo, aprono scenari inquietanti per il futuro del turismo, che ha bisogno come il pane di rendere il territorio facilmente raggiungibile dai mercati con più alta capacità di spesa. Pensare ad un turismo esclusivamente alla portata del mercato locale vuol dire tornare indietro di trent’anni”.
“Siamo abituati a comunicare i dati solo a stagione conclusa, ma la percezione dell’intero settore è che siamo di fronte ad una stagione non particolarmente entusiasmante” ha sottolineato Gianluca Grimi, presidente di Assoturismo-Confesercenti, la federazione cioè che riunisce le sigle degli albergatori, dei pubblici esercizi, degli stabilimenti balneari, delle guide, degli esperti del turismo esperienziale e degli altri settori turistici, “e sebbene il turismo abruzzese nel suo insieme sia ampiamente dominato dal mercato domestico, negli ultimi anni i margini di crescita più consistenti si sono registrati in quei settori più coinvolti dal turismo straniero ed extraregionale. Le famiglie italiane in moltissimi casi hanno ridotto il numero dei giorni di soggiorno e in ogni caso compresso le spese, anche di fronte a prezzi che le imprese hanno, in questi territori, tenuto in linea con quelli degli anni passati. Ecco perché non è immaginabile pensare ad un turismo di qualità senza un sostanzioso investimento sui collegamenti”.
“L’umore degli imprenditori turistici non è positivo in Abruzzo come nel resto d’Italia” ha sintetizzato il direttore regionale Lido Legnini, “la contrazione dei consumi ha pesato molto più dei numeri su arrivi e presenze che, al di là dei picchi di stagione, non hanno fatto rilevare numeri da record. Le famiglie viaggiano me l e spendono meno, e questa frenata estiva avrà ripercussioni certe sul Pil abruzzese che per molti territori si alimenta considerevolmente con la stagione estiva. Quello che sta avvenendo attorno ai collegamenti aerei e ferroviari è estremamente preoccupante, e siamo stupiti della mancata mobilitazione delle istituzioni: le compagnie aeree impegnate su Pescara si stanno progressivamente disimpegnando, sulla dorsale adriatica non ci sono investimenti ferroviari e autostradali in previsione, con l’apertura dell’alta velocità Bari Roma rischiamo di rimane isolati ancora di più. Chiediamo un impegno h24 non solo sulla conferma dei voli esistenti, ma sul loro potenziamento e sulla maggior presenza dei treni ad alta velocità. Solo così gli imprenditori potranno tornare ad avere fiducia”.