Consiglio regionale, un flop lungo 13 ore. Ieri a L’Aquila la massima assise abruzzese è rimasta ostaggio prima delle commissioni e poi non ha trovato i numeri in aula.
Si è conclusa con un nulla di fatto l’ultima seduta del Consiglio Regionale prima della pausa estiva. La convocazione era per le ore 11 ma i lavori sono stati continuamente aggiornati per consentire le riunioni delle Commissioni Cultura (prima) e Bilancio (poi). Alle ore 23.30 il presidente Giuseppe Di Pangrazio ha aperto i lavori e li ha subito sospesi dopo avere verificato che mancava il numero legale. Infatti alla convocazione hanno risposto solo 15 consiglieri di maggioranza. Subito dopo si è riunita la conferenza dei capigruppo che ha deciso di riconvocare il Consiglio nella prima data utile dopo la pausa estiva. Rinviate, dunque, importanti decisioni riguardanti il salvataggio dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ed il Piano di riassorbimento dei dipendenti delle Province.
Nel PD è già clima da resa dei conti. Scatenate le reazioni dalle opposizioni. Il Movimento5Stelle accusa la maggioranza di essere dilaniata, di non essere capace di portare avanti i lavori sia nelle Commissioni che in Consiglio.
“Questo Governo non ha più i numeri per andare avanti. Il teatrino a cui abbiamo assistito per la conta dei voti è qualcosa di svilente per l’Istituzione che rappresentiamo. E’ l’inizio della fine annunciata di una maggioranza che ormai non è più credibile neanche agli occhi di chi la compone. E’ la debacle del Faraone” – hanno commentato a ‘botta calda’ i consiglieri del M5S che ironicamente hanno augurato “alla maggioranza buone non meritate vacanze!”