Si è suicidato la notte scorsa nel carcere di Castrogno a Teramo Raffaele Grieco, che era in detenzione perché ritenuto l’autore del delitto Orlando, avvenuto il 6 maggio scorso a Pescara davanti alla pasticceria di proprietà della vittima.
Grieco, secondo una prima ricostruzione, si è tolto la vita in cella attorno alle 2 della scorsa notte. Inutile l’intervento degli agenti di custodia. Il buttafuori avrebbe lasciato una lettera alla madre: in carcere si sentiva male e per questo il suo legale aveva chiesto al giudice di verificare la compatibilità con il regime detentivo. L’incidente probatorio si sarebbe dovuto svolgere il prossimo 4 settembre. Ad occuparsi del caso e’ il sostituto procuratore della Repubblica di Teramo Bruno Auriemma che quasi certamente disporra’ l’autopsia. Dall’inizio dell’anno quello di Grieco e’ il secondo suicidio nel carcere teramano.
La Reazione della famiglia Orlando
Sgomento e incredulita’, questa la reazione a caldo dei familiari di Giandomenico Orlando alla notizia del suicidio in carcere di Raffaele Giovanni Grieco. “Ce lo ha comunicato il nostro avvocato stamattina presto, e da quel momento non ho fatto che piangere” ha detto la vedova Orlando, Patrizia, che ha preferito affidare le proprie dichiarazioni al legale di famiglia Giuseppe Di Girolamo.
L’omicidio
Raffaele Giovanni Grieco, 41 anni, pescarese, era detenuto dallo scorso 6 maggio. All’lba di quel giorno Giandomenico Orlando, pasticciere 67enne, venne ucciso a coltellate davanti al suo negozio di Pescara, in via Puccini. Le liti con l’artigiano erano diventate sempre più frequenti poiché Grieco si lamentava spesso dei rumori provenienti dal laboratorio di pasticceria che sia per lui che per la madre sarebbero diventati insopportabili. Il 41enne, che aveva agito sotto gli occhi del figlio del pasticciere che non pote’ fare nulla, venne rintracciato e arrestato circa otto ore dopo a Pineto.
Il commento di Marco Pannella: “I suicidi in carcere non fanno più notizia”
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