Sembra quasi che in Abruzzo cadano più fulmini che gocce di pioggia. Infatti, anche se non piove significativamente da giorni e giorni, il numero dei fulmini caduti nei primi sette mesi di quest’anno è in deciso aumento: 12.076, il 12,9% in più rispetto ai 10.691 dello stesso periodo dello scorso anno.
Nel 2015 è stato registrato un picco a giugno, con 6.190 fulmini. Negli ultimi 15 anni (2000-2014), sono caduti 234.645 fulmini su una superficie di 10.829 km2. Il mese maggiormente interessato da questo fenomeno in media è luglio seguito da agosto e giugno. I dati sono del Sistema Italiano Rilevamento Fulmini (Sirf) di proprietà del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (Cesi). Attraverso Sirf è stato possibile elaborare una fotografia dei dati nazionali e regionali relativi alla caduta dei fulmini, un fenomeno naturale che comporta seri danni all’ambiente e alle persone. La rete di rilevamento monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24, tutto l’anno, ed è composta da 16 sensori situati sul territorio nazionale. Nei primi 7 mesi del 2015 sono caduti sul territorio nazionale 408.831 fulmini, con un netto calo rispetto all’anno precedente. Il 2014, infatti, sarà ricordato come l’anno peggiore dal 2000, con quasi 3,2 milioni di fulmini caduti, molti dei quali ad altissima intensità, rispetto a circa 1,7 milioni nel 2013. Luglio e agosto sono i mesi in cui, in questi anni, è caduto il maggior numero di fulmini sul nostro territorio. Negli ultimi 15 anni, la Regione più colpita è stata la Toscana (808.395 fulmini), seguita da Piemonte (706.665 fulmini) e Lazio (658.815 fulmini). La Regione meno interessata dal fenomeno, in questi primi sette mesi, è il Molise in cui ne sono caduti poco più di 2.000. “Il Sirf – afferma Domenico Andreis, Direttore Divisione Engineering & Environment – Ismes, CESI – rappresenta uno strumento di elevata tecnologia, tutta italiana, che permette di monitorare il nostro territorio e avere a disposizione ogni ora una mappa dei punti di impatto dei fulmini. Registrare con un certo anticipo lo scatenarsi di un temporale e individuarne l’intensità consente di gestire eventuali danni ad apparati e costruzioni e soprattutto salvaguardare le persone da incidenti causati dai fulmini”.