La seduta straordinaria del Consiglio Regionale, chiamata ad approvare il piano di copertura del disavanzo del servizio sanitario risultante dal conto economico al quarto trimestre 2023, ha approvato a maggioranza il progetto di legge
Il primo a parlare è stato il presidente della Commissione sanità, Vincenzo D’Incecco, il quale ha annunciato l’esito della votazione in commissione. “La delibera è stata approvata a maggioranza con il voto contrario dell’opposizione” . Quindi è iniziata la discussione in Consiglio.
L’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì:
“Il disavanzo della sanità non colpisce solo l’Abruzzo: sono 15 le regioni in rosso. Il disavanzo viene portato in equilibrio con la copertura dei fondi regionali. Il nostro problema è stato soprattutto politico. Perché noi non abbiamo chiuso i piccoli presidi, una decisione che è stata condivisa con la minoranza. In questo modo abbiamo dato la possibilità di avere delle eccellenze, se c’è un aumento di spesa è perchè abbiamo tenuto aperto presidi che avremmo dovuto chiudere. Cosa si deve decidere ora? Chiudere questi presidi? Noi decidiamo di tenerli aperti, sta nella nostra capacità di convergenza la capacita di coprire quel disavanzo. A fine anno si vedrà quanto sarà il deficit. Il programma per ridurre la spesa, anche della mobilità passiva, è partito. Oggi lo possiamo fare. Stiamo lavorando anche sulla riduzione delle liste d’attesa, stiamo anche valutando la performance dei direttori sanitari, i quali dovranno raggiungere gli obiettivi che gli abbiamo prefissato organizzando le loro Asl. E già in atto quella riorganizzazione, quella rimodulazione che abbiamo preteso. L’ordine del giorno di oggi sul monitoraggio lo condivido e lo voterò. Non demonizziamo la sanità pubblica, come purtroppo stanno facendo i media”.
Poi ha parlato l’assessore al bilancio, Mario Quaglieri:
“Il disavanzo è di circa 68 milioni di euro. Per reperire le risorse ci sono due strade: aumentare le tasse o diminuire le spese. Abbiamo scelto di ridurre le spese anziché aumentare le imposte agli abruzzesi. Questa è una delibera emergenziale, ci hanno chiesto una soluzione in tempi brevissimi, per questo abbiamo attinto a quelle voci di bilancio che non ci servono nell’immediato; cioè utilizziamo quegli accantonamenti per sopperire a questa emergenza per poi fare un’analisi attenta per cercare di ripristinare le somme attraverso tagli lineari in vari dipartimenti.
La discussione si è accesa quando ha parlato il consigliere regionale, Francesco Taglieri M5S:
“Se il disavanzo avesse prodotto servizi ai cittadini si potrebbe capire, ma questo non è accaduto affatto: le liste d’attesa sono lunghissime, non c’è accesso alle cure sanitarie pubbliche. Oggi scopriamo che non è un disavanzo dettato dall’emergenza ma è strutturale, le Asl facevano acqua da tutte le parti già da quando l’assessore Verì si è insediata. Se invece di minimizzare aveste riconosciuto, come dicevamo noi, che non si potevano garantire i livelli essenziali di assistenza, avremmo potuto collaborare.
Reingegnerizzazione della rete ospedaliera ha prodotto una centralizzazione che delinea il modello Abruzzo incentrato solo su quattro ospedali, che peraltro non sono in grado di mantenere i servizi agli abruzzesi. Cresce la mobilità passiva.
Il consigliere regionale del Patto per l’Abruzzo, Luciano D’Amico:
“Noi vorremmo che i costi della sanità venissero collegati ai risultati che consegue. È vero che disavanzo e liste d’attesa non sono un fenomeno tutto abruzzese, ma vorremmo sapere realmente come la nostra regione si colloca rispetto alle altre. Forse una maggiore attenzione e una manovra più prudente, visto che il disavanzo c’è già da un anno, sarebbero servite. Magari finanziando meno eventi a Trasacco si poteva risparmiare qualcosa.
Il consigliere regionale del Pd, Silvio Paolucci:
“Non condivido il fatto che mentre in questi mesi si è parlato del disavanzo, abbiamo tenuto al riparo i Direttori Generali delle Asl. Bisogna essere più rigorosi sulla valutazione dei manager”.
Sulla discussione è arrivata anche una nota del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio:
“I revisori dei conti hanno espresso un parere che il nostro servizio bilancio ha fortemente controdedotto. Ritengono questo parere sbagliato nel merito anche perché l’obiezione che viene avanzata, rispetto alla mancanza di un atto, non evidenzia che questo atto deve essere approvato dalla giunta subito dopo l’approvazione della legge stessa. Faremo la giunta per approvare questa variazione di bilancio subito dopo la conclusione del consiglio.
Ricopriamo questo deficit senza interventi lacrime e sangue, senza aumentare le tasse, senza tagliare servizi sensibili, con la prospettiva che non appena nei prossimi mesi arriverà l’approvazione dell’assestamento di bilancio, l’accertamento delle maggiori entrate, pareggeremo questo punto. Dobbiamo mettere in evidenza che non è mai esistita una spesa fuori controllo, una sanità in profondo rosso. In cinque anni noi abbiamo ricevuto dallo Stato oltre 13.500 milioni di euro per gestire la sanità pubblica, ne avremo spesi 13.560 meno dello 0,5% in più. Credo che aver tenuto aperti tutti i presidi, avere comprato attrezzature diagnostiche nuove e moderne, aver quindi garantito la sanità diffusa in tutta la regione e assunto migliaia di persone, coprendo tante carenze che c’erano nelle Asl abruzzesi vale aver avuto un piccolo prezzo da pagare, spostare il bilancio di mezzo punto. È stato più importante che chiudere i presidi e mantenere il precariato dentro gli ospedali”.
L’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia:
“Siamo riusciti a comporre una valida e rapida risposta, rispetto ai tempi richiesti dal Ministero, senza intaccare le aliquote sui contribuenti e senza gravare in alcun modo sui dipendenti della Regione, ma attraverso una oculata ricerca dei fondi. Un provvedimento serio, come sempre ha dimostrato di poter fare questo governo regionale, molto più adeguato rispetto a quanto predisposto da altre Regioni in disavanzo che, invece, qualche collega dell’opposizione vuole portare ad esempio”. “Quello abruzzese è un sistema sanitario che è stato in grado di investire risorse importanti sulle principali priorità e criticità esistenti, una fra tutte la stabilizzazione di 2714 unità del personale sanitario, dopo ben 19 anni di precariato, assumendoci con responsabilità il dovere di risolvere l’annosa problematica. Misure attese e portate a compimento nonostante le enormi spese affrontate durante la pandemia continuino ad essere ancora sostenute, con aggravio per le casse pubbliche. Si sta inoltre programmando, con L’Aric una più proficua modalità di acquisto dei farmaci e dei dispositivi sanitari, ad esempio con un’unica gara, che possa garantire un maggior risparmio sui costi”.
Il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra Italiana, Alessio Monaco:
“Di strutturale oltre al disavanzo c’è la disperazione dei cittadini che vivono il disagio della malasanità. E’ stato detto dall’assessore Verì che bisogna mantenere i piccoli presidi. Credo che qui siamo tutti d’accordo, ma per farli funzionare devono esserci i medici, che non ci sono”.
Il dibattito si è chiuso pochi minuti prima delle 19:20.
Dichiarazione di voto. Il progetto di legge sul ripianamento del disavanzo è stato approvato a maggioranza. La Giunta si appresta a ratificare il provvedimento.
Il provvedimento prevede l’istituzione di un nuovo capitolo sul bilancio 2024 per la somma di euro 68.593.330. La Giunta regionale propone di utilizzare gli incassi 2024 delle imposte regionali IRAP e IRPEF per un valore di 35.644.029 euro; la restante parte della somma deriva da economie generate dall’avanzo di amministrazione del rendiconto 2022 (13.997.124 euro) e da quote ricavate da trasferimenti da vari capitoli del bilancio dedicati alla sanità (18.952.175 euro).
La legge, inoltre, stabilisce l’obbligo, da parte delle singole Aziende sanitarie locali, di predisporre piani di razionalizzazione delle risorse disponibili al fine di garantire l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità dei servizi sanitari offerti. I piani dovranno essere trasmessi al Dipartimento Salute della Regione Abruzzo entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge. In caso di mancata approvazione del piano da parte del Dipartimento, la Asl dovrà apportare le modifiche richieste e ripresentarlo entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito negativo dell’istruttoria. I piani devono altresì essere trasmessi alle Commissioni I e V del Consiglio regionale, che previa illustrazione dei contenuti e della sostenibilità da parte del Dipartimento Salute, esprimono parere obbligatorio e vincolante, entro i 15 giorni successivi, ai fini dell’approvazione da parte della Giunta.