Complici il clima mite e il sole, il Natale gli Abruzzesi lo hanno trascorso tra passeggiate sul lungomare e sciate sulle piste ad alta quota.
Si sa, l’Abruzzo è una regione che promette e mantiene… mari e monti. E anche a Natale, complice il clima mite e il sereno, c’è chi ha trascorso le feste passeggiando sul lungomare, godendosi un sole gentile, o chi ha scelto l’alta quota, passando qualche ora sugli sci o semplicemente approfittando del manto bianco e degli scenari mozzafiato visibili dalle nostre montagne. Foschia permettendo, dalla Maiella si può ammirare in lontananza in mare e, in poco meno di un’ora, si può approfittare per una scampagnata fuori porta e sulla neve, per poi tornare a smaltire il lauto pranzetto, magari con una corsetta sulla spiaggia. La crisi morde, certo, anche qui da noi dal Gran sasso all’Adriatico, ma non ha impedito agli Abruzzesi di riempire il cuore, più che i portafogli,degli affetti più cari, ritrovandosi in famiglia e come da tradizione, degustando i piatti della festa, non ultimo il brodo con il cardone e, altro che pandoro o panettone!, è il parrozzo il dolce per eccellenza sulle tavole nostrane, che tanto piaceva anche al corregionale d’Annunzio. C’è chi alla Messa di Mezzanotte non ha rinunciato, chi ha deciso di trascorrere il Natale per le strade e le piazze delle nostre città, tra giochi di luci, gli immancabili mercatini di natale, la musica e l’aperitivo corale che piace sempre di più. C’è chi, invece, ha scelto la tranquillità dei borghi e dei paesi più suggestivi d’Abruzzo, chi tra le scene dei presepi viventi e chi offrendo un po’ del proprio tempo e del proprio cuore agli altri, alle persone in difficoltà. Si sa, il Natale è la festa della famiglia, e quel posto rimasto vuoto fa male a chi le feste le passa da solo. Un celebre aforisma recita: “A Natale son tutti più buoni. E’ il prima e il dopo che mi preoccupa”, ma ci sono anche coloro, come i volontari, che ogni giorno, non solo a Natale, mettono a disposizione il loro tempo e il loro grande cuore per gli altri, ed è in loro che il significato del Natale acquista il suo valore più puro. E nelle frenesia di farci gli auguri a vicenda, ci si dimentica di fare gli auguri al Festeggiato, Gesù Bambino, che anche quest’anno è nato nelle mangiatoie dei presepi (non solo) delle Chiese, e dovrebbe nascere soprattutto nel cuore di ogni fedele. Insomma, dopo aver scartato i regali, a proposito, c’è anche chi assicura che va di moda il regalo riciclato che diventa… vintage, si trascorre in relax questa coda del Natale, aspettando il nuovo Anno. Tasche permettendo, ognuno trascorrerà il Capodanno a modo suo. Che sia col botto, virtuale però, visto che non pochi sindaci hanno vietato spari e petardi.