Crollo balconi: parte l’inchiesta-bis. Il caso del crollo del balcone delle abitazione del progetto Case di Cese di Preturo si arricchisce di un clamoroso sviluppo. La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta bis a carico di alcuni dirigenti e funzionari del Comune.
Alla base del nuovo provvedimento, le risultanze degli interrogatori e delle consultazioni delle memorie difensive dei 37 indagati nel primo filone, accusati a vario titolo di truffa, falso e frode. L’operazione portata avanti dagli agenti del Corpo forestale dello Stato dell’Aquila, del Nipaf e della Sezione di polizia giudiziaria in servizio presso la Procura, come si potrà ricordare, ha portato al sequestro di 800 balconi in 494 appartamenti (su un totale di 4.500) sparsi nelle 19 new town, che hanno ospitato oltre 16 mila sfollati e che ancora oggi danno ricovero a diverse migliaia di cittadini. Le accuse a vario titolo sono di crollo colposo, truffa in pubbliche forniture e una serie di falsi. In base all’inchiesta-bis, alcuni indagati potrebbero uscire di scena, mentre altri potrebbero aggiungersi nelle prossime ore. L’inchiesta e’ stata condotta, lo ricordiamo, dal procuratore capo Fausto Cardella e dal sostituto Roberta D’Avolio. Secondo le investigazioni del Corpo forestale dello Stato dell’Aquila, dirette da Nevio Savini e Antonio Rampini, gli indagati, a vario titolo, avrebbero attestato contrariamente al vero i vari certificati statici di collaudo, e tecnico- amministrativi, ovvero la conformità delle opere secondo legge. Contestazioni sono state sollevate anche in ordine alla tipologia e alla qualità dei materiali, privi anche questi delle certificazioni. I forestali ed i consulenti nominati dalla Procura hanno riscontrato in taluni casi la mancanza del collante e delle sostanze che avrebbero dovuto garantire la resistenza nel tempo. Nel nuovo filone d’inchiesta è emerso che sarebbe stata allestita nel 2010 una sub struttura del Comune, Nuova Macrostruttura Comunale, nata dal passaggio di consegne del patrimonio immobiliare del dopo sisma dal Dipartimento di Protezione Civile al Comune dell’Aquila. L’ente si sarebbe dovuto interessare anche della manutenzione del patrimonio immobiliare.