La 27enne afghana Kawsar Abulfazil, program analyst per l’UnWomen, l’organo delle nazioni unite per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne, sarà la Dama della Bolla dell’edizione 728 della Perdonanza Celestiniana. Il Giovin Signore sarà un fisico cinese, Shihong Fu, di 26 anni, mentre la Dama della Croce è una ricercatrice in Economia applicata al Gran Sasso Science Institute, Adriana Carolina Pinate. Per la prima volta i 3 figuranti principali sono tutti stranieri
I figuranti principali del Corteo, che quest’anno, in via del tutto eccezionale, sfileranno martedì 23, sono stati presentati all’Auditorium del Parco, in un incontro che ha visto la presenza del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
“Mentre alle porte dell’Europa si consumano tragedie importanti come la guerra – scrive il Comitato Perdonanza – L’Aquila riesce ad esprimere un modello di solidarietà e armonica convivenza confermando la sua capacità attrattiva come comunità in grado di ospitare e sostenere tante forme diverse: meta ideale per vivere esperienze di lavoro, studio e ricerca, luogo di vita stabile, rifugio. Una terra aperta al mondo”.
Di qui la scelta nel segno dell’accoglienza “in ossequi alle radici che l’hanno vista crocevia di culture e nel rispetto del messaggio di riconciliazione universale di Papa Celestino V. Identità, che l’arrivo di Papa Francesco rafforza ed esalta”.
“Proprio questa vocazione di città accogliente – ha detto il sindaco Biondi – che ci ha spinto a fare questa scelta. La nostra città, dopo i tragici eventi del sisma ha ricevuto tanto e ora è arrivato il momento di restituire, così come abbiamo fatto con i profughi ucraini, ad esempio”.
“Sono felice di essere parte di questa Perdonanza – ha detto la Dama della Bolla – La cultura del perdono è fondamentale e deve essere portata ovunque nel mondo”. Sarà lei a portare l’antico astuccio nel quale per secoli, e fino al 1997, è stata custodita la Bolla del Perdono di Papa Celestino V”.
“Io, parte di quella nuova generazione costretta a lasciare il mio Afghanistan, chiedo con forza una società più pacifica, più inclusiva, più unita e lotto per ottenerla”. Kawsar Abulfazil, 27 anni, è giunta all’Aquila a
fine luglio grazie ai corridoi umanitari di pace della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e alle attività di accoglienza della Casa del volontariato. Ospite del Progetto Case grazie anche alla mobilitazione del Comune dell’Aquila, è stata scelta come Dama della Bolla della 728/a Perdonanza, la figura principale del corteo tradizionale. Si lascia alle spalle un Paese segnato da un conflitto, così come dai segni del regime
talebano che ha provato a combattere attraverso il suo lavoro di program analyst per l’UNWomen, l’organo delle Nazioni unite per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne.
“Il mio lavoro — spiega — riguarda in particolare il supporto alle donne afghane. Le recenti brutalità del regime talebano nei confronti delle donne — rivela la Dama della Bolla — mi hanno motivato ancora di più a lottare contro le disuguaglianze: le donne non escono di casa senza “mahram”, l’uomo che accompagna, non hanno accesso facile alla cultura o permanenza serena nei luoghi di lavoro. Ogni giorno, quando ricevo lettere da parte di donne che vivono in Afghanistan, fatico a trattenere le lacrime”.