Aggressione buttafuori Avezzano: arrestati padre e figlio

Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Avezzano per il ferimento del buttafuori lo scorso 20 agosto fuori la discoteca nella zona industriale. Si tratta di padre e figlio, di 48 e 26 anni, accusati come “indiziati per delitto”

Il provvedimento è stato deciso dalla Procura di Avezzano. Entrambi sono stati condotti al carcere San Nicola ad Avezzano e in attesa di convalida degli arresti da parte del Giudice per le
indagini Preliminari.

Così un nostro articolo datato 20 agosto sull’accaduto.

E’ stato dimesso dal pronto soccorso di Avezzano, dopo un intervento chirurgico, l’addetto alla sicurezza di un locale della cittadina che nella notte di sabato, intorno alle 2, è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco sparato da un ragazzo ancora non identificato dai carabinieri della stazione di Avezzano. La dinamica ed il movente del fatto è ancora al vaglio degli inquirenti che stanno ricostruendo la vicenda dopo aver preso testimonianze dai presenti. C’è un indagato, ma si attende l’esito dello stub per sapere se sia stato lui a impugnare l’arma oppure no. Dopo aver raccolto le testimonianza dei presenti, intorno alle 4, i carabinieri si sono presentati a casa del principale sospettato, C.M. di 48 anni. In cerca della pistola che ha sparato, gli investigatori hanno perquisito l’abitazione, senza però trovare l’arma. Poi il 48enne, appartenente alla locale comunità rom, è stato condotto in caserma per essere sottoposto allo stub, un tampone che serve per accertare se sia stata utilizzata di recente un’arma da fuoco. I risultati sono attesi a breve. Chi ha sparato rischia l’accusa di tentato omicidio. L’indagato è difeso dagli avvocati Raffaele Mezzoni del foro di Avezzano e Massimo Mercurelli del foro di Roma. La procura di Avezzano sta indagando al fine di capire se ci sia un motivo legato al mancato ingresso del ragazzo in discoteca oppure altro. I ragazzi che erano all’interno della discoteca sono stati chiusi per alcuni minuti dai carabinieri soccorsi, mettendoli al sicuro, e riaperto le porte della discoteca dopo che l’intera zona era stata pattugliata alla ricerca dell’aggressore.Quanto al movente, al momento gli investigatori stanno seguendo due piste. Non è escluso che dietro la sparatoria si nasconda un raid a scopo di estorsione nei confronti dei nuovi gestori del locale appena inaugurato. All’esame degli inquirenti anche un possibile regolamento di conti tra esponenti della locale comunità rom e il titolare della società di security, anche lui di origine albanese, per via di vecchie ruggini.

Il 25 agosto, intanto, la procura di Avezzano ha iscritto nel registro degli indagati 4 uomini tra i trenta e i cinquant’anni per il reato di porto ed illecito di detenzione di arma da fuoco, senza giustificato motivo. “L’iscrizione è da mettere in relazione con la sparatoria del 20 agosto fuori il locale notturno di Avezzano, dove rimase ferito un addetto alla sicurezza. Tra i quattro iscritti nel registro degli indagati, vi è anche l’uomo che la sera stessa è stato soggetto del test – stump, test che serve ad individuare tracce di polvere da sparo. Da quello che si apprende i 4 indagati la sera della sparatoria avevano fatto visita anche in un altro locale nel centro di Avezzano, sempre gestito dai proprietari della discoteca. I carabinieri stanno ancora cercando l’arma che ha esploso un colpo, dei tre bossoli ritrovati a terra, la sera dell’intervento, di cui due inesplosi, appartenenti tutti ad un arma di calibro 22″.