Aumenta la pressione ospedaliera in Abruzzo. I dati, grazie ai vaccini, sono tutto sommato contenuti rispetto al passato se rapportati al numero di casi attivi, ma sono comunque in peggioramento. Il dato sulle terapie intensive, ad esempio, è raddoppiato nel giro di due settimane
Il tasso di occupazione dei posti letto sale al 13% (+1%) per le rianimazioni e resta al 12% per l’area non critica, a fronte di soglie da zona gialla rispettivamente del 10 e del 15%. L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti continua a salire rapidamente e arriva a 314 (soglia limite 50), registrando il valore più alto da oltre un anno e, in particolare, dalla seconda metà di novembre 2020. Il virus, spinto dalla variante Omicron, ritenuta responsabile di oltre la metà dei contagi, corre più spedito che mai. Una settimana fa l’incidenza era a meno di 200. La variazione percentuale dei nuovi casi nell’ultima settimana, rispetto ai sette giorni precedenti, è pari al +61%.
A livello territoriale, i numeri più alti sono ora quelli del Pescarese, che peggiora in modo rapidissimo: l’incidenza settimanale sale a 379. Nel solo capoluogo adriatico, che oggi ha registrato 106 nuovi casi, l’incidenza schizza a 404: vale a dire che quattro persone su mille hanno sono risultate positive negli ultimi sette giorni. Segue il Teramano che, con un’incidenza pari a 348, mette a segno il dato più alto di
sempre. Poi c’è l’Aquilano, che pure presenta un dato record (240). Chiude il Chietino, sempre in rapido peggioramento, con 262.
Omicron dilaga e il Paese corre ai ripari contro il rischio di un blocco delle attività a causa delle tante persone in isolamento perchè entrate in contatto con i contagiati che attualmente sono 600mila. A pronunciarsi sulla questione, sollecitata dalle Regioni e da alcuni componenti della maggioranza come il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, sarà ancora una volta nelle prossime ore il Comitato Tecnico Scientifico, a cui il Governo ha chiesto un parere. I governatori, dopo essersi riuniti, invieranno un documento al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento: azzeramento della quarantena ma obbligo di Ffp2 e autosorveglianza per le persone che hanno copertura vaccinale completa, booster compreso, e un tempo di 5 giorni per chi ha già ricevute due dosi. Modifiche che, spiegano, sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, ‘saltato’ in diversi territori. In campo ci sono diverse ipotesi e un punto di caduta potrebbe essere quello di ridurre la quarantena da sette a cinque giorni per chi è vaccinato con terza dose. E’ certo, invece, che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati.
Allo studio anche la possibile revisione dei criteri di definizione del “contatto stretto”, ovvero che espone ad un “alto rischio”, e della definizione di “basso rischio” contenuti nella circolare del ministero dell’agosto scorso. In quel documento si specifica che di fronte ad un “basso rischio” la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo in assenza di sintomi. Un’altra riflessione potrebbe arrivare su eventuali deroghe o riduzioni dei giorni di quarantena per quegli operatori sanitari venuti a contatto, fuori dal proprio ambito lavorativo, con persone positive: un provvedimento di questo tipo punterebbe ad evitare eventuali carenze di personale.
L’isolamento non è l’unico argomento sul tavolo del Governo, che dopo il pronunciamento degli scienziati potrebbe chiedere una condivisione politica per un eventuale ordinanza ad hoc del ministero della Salute. Tra i temi da affrontare anche quello dei prezzi calmierati per le mascherine Ffp2 il cui costo (obbligatorie sui mezzi Tpl, in cinema, teatri e altri luoghi) potrebbe aggirarsi intorno a un euro.
Altra questione è il fronte scuola: una nuova stretta potrebbe arrivare proprio sulla gestione dei contagi in classe. Non è escluso che, a fronte dei numeri in ascesa dei positivi, si torni a prendere in considerazione da gennaio la proposta (già avanzata ma poi ritirata) di prevedere la quarantena per un’intera classe nel caso di un solo alunno positivo (al momento l’isolamento per tutti scatta con tre contagi).