Da oggi c’è un’arma in più contro il covid: gli anticorpi monoclonali. Dopo l’approvazione del protocollo in Giunta regionale, in Abruzzo arriveranno circa 100 fiale per provincia, e altre potrebbero aggiungersi via via.
Il dott. Parruti, responsabile del covid hospital di Pescara, ci ha spiegato quali sono i destinatari ideali per l’uso dei monoclonali. Si tratta di persone positive al covid che, pur non avendo ancora sviluppato la malattia, presentino fattori di rischio importanti: non solo per età, ma soprattutto per malattie come diabete mellito scomposto, nefropatia o obesità importanti. Ad individuare il paziente ideale possono essere il medico di famiglia o le USCA, o se la persona è già in pronto soccorso, i sanitari dell’ospedale. Oggi a Pescara il primo destinatario degli anticorpi monoclonali ha rifiutato l’infusione e ha preferito attendere. Parruti, però, sottolinea che la tempestività della cura è fondamentale: “Prima si agisce e meglio è”. Ogni paziente curato con questo farmaco viene preso in carico dalla struttura, che poi relaziona all’AIFA.
Questa è la quarta fase della sperimentazione e serve anche per valutare i criteri di rimborsabilità del farmaco. Effetti collaterali praticamente nulli o quasi. Si tratta di un preparato proteico in una preparazione salina complessa, l’infusione deve essere lenta, mezz’ora almeno.
allegatoA_Protocollo gestione nuovi MoAbs anti(c)