Ad oggi in Abruzzo è positivo il 5,1% della popolazione ossia, in media, 5 persone su 100. Il dato odierno di oltre 65mila casi attivi è il record assoluto dall’inizio della pandemia
Gli attualmente positivi al Covid-19 in Abruzzo, che con l’incremento odierno salgono a 65.753, sono pari al 5,1% della popolazione. Vale a dire che, alla luce dei dati, in media, cinque persone su cento, nelle quattro province, al momento sono infette. Se da un lato il dato sugli attualmente positivi comprende anche migliaia di persone perse al follow up e su cui sono in corso verifiche, dall’altro secondo gli addetti ai lavori, considerata la presenza di tanti asintomatici, i numeri reali circa le persone al momento positive potrebbero essere molto più alti, forse anche il doppio di quelli ufficiali.
Per l’Abruzzo il dato odierno di oltre 65mila casi attivi è il record assoluto. Solo nelle ultime due settimane, d’altronde,
i nuovi casi sono stati oltre 55mila. Fino a prima dell’impennata registrata negli ultimi giorni di dicembre, il dato più alto era quello del 30 novembre 2020, nel pieno della seconda ondata, quando gli attualmente positivi erano 18.192.
Nella terza ondata il dato si era fermato a 13.565 casi attivi, il 7 marzo 2021. Nella prima ondata, quando l’Italia era in lockdown, il record di attualmente positivi, 2.108 persone, ci fu il 22 aprile 2020.
Alla luce dell’aggiornamento odierno, in Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto scende al 21% (-2%) per le terapie intensive e sale al 28% (+2%) per l’area non critica, a fronte di soglie da zona arancione rispettivamente del 20 e del 30%. L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti è a 2.102 (soglia limite 150).
Resta al di sotto delle soglie da zona arancione solo il parametro dei ricoveri ordinari, mentre gli altri due indicatori – terapie intensive e incidenza – sono da zona arancione.
A livello territoriale, i numeri più alti sono ancora quelli del Teramano, dove l’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti è a 2.289, seguito dal Chietino, con 2.132. Poi ci sono il Pescarese, con 1.902, e l’Aquilano, con 1.698.
Alzare all’80% la capienza nei mezzi del trasporto pubblico locale anche in zona arancione, invece dell’attuale 50%. E’ questa la proposta delle Regioni, che chiedono al Governo di avanzare una richiesta al Cts affinché esprima il proprio parere su questa ipotesi. Secondo i governatori, “con le scuole in presenza e il minor utilizzo dello smart working rispetto allo scorso anno, non si è in grado di portare studenti e lavoratori a scuola e sul posto di lavoro, vista l’attuale percentuale del 50%”.
In seguito a un monitoraggio fatto dall’USR Abruzzo nelle scuole abruzzesi, è stato evidenziato il ritardo o la mancata fornitura alle scuole delle mascherine FFP2 dove invece doveva essere garantito dal giorno di rientro a scuola dopo le vacanze di Natale. A segnalarlo è il segretario generale di Cisl Abruzzo e Molise, Davide Desiati, dopo la riunione del Tavolo regionale interistituzionale previsto dai protocolli Covid.
“Le organizzazioni sindacali della scuola sono state informate dai rappresentanti della Regione Abruzzo – si legge in una nota – dell’impossibilità delle Asl di procedere al tracciamento dei contatti di chi risulta positivo al Covid per l’elevatissimo numero di casi. Il passaggio da poche decine o centinaia di casi giornalieri a diverse migliaia di contagi al giorno ha di fatto prodotto l’impossibilità del contact tracing. Inoltre la Regione ha evidenziato le enormi difficoltà sia per la campagna vaccinale sia per gli screening per la scarsità di personale, nonostante l’impiego dei numerosissimi volontari”.