Sul presunto caso di positività al Liceo “G.Marconi” di Pescara, arriva la smentita dell’Istituto tramite il responsabile per l’emergenza Covid.
Nel pomeriggio di oggi si erano diffuse notizie circa un presunto caso di positività per una studentessa del quarto anno del Liceo “G.Marconi” di Pescara, informazioni suffragate dalla chiusura di alcune classi e da fonti scolastiche. In serata è giunta la smentita ufficiale dell’Istituto per bocca del responsabile emergenza Covid, il Prof. Dursi:
“Non c’è alcun caso di positività all’interno dell’Istituto – precisa Dursi – abbiamo in via del tutto precauzionale deciso di lasciare a casa gli studenti di due classi dopo che alcuni ragazzi hanno accusato leggere forme influenzali e per i quali si stanno effettuando accertamenti. Va anche detto – conclude Dursi – che ci sono casi di positività (sei complessivamente, riferisce l’ANSA) ma riguardano alcuni studenti che non sono mai venuti a scuola e sono in isolamento domiciliare cosi come concordato tra le autorità e i propri genitori.”
Con il calo repentino delle temperature, fanno sapere alla Asl di Pescara, sono tanti gli studenti che stanno manifestando sintomi influenzali, spesso simili a quelli del Covid-19: una settantina di alunni di tutta la provincia sono stati sottoposti a tampone e altri attendono di fare il test. Al momento, sottolineano all’azienda sanitaria, sul territorio provinciale non ci sono casi di studenti tornati a scuola e poi risultati positivi al coronavirus.
Intanto, alcune scuole pescaresi fanno marcia indietro sull’obbligatorietà del certificato medico dopo un solo giorno di assenza per malattia, per patologie diverse dal Covid-19. La questione, che aveva generato non poche polemiche, era stata chiarita da una circolare del ministero della Salute. Ora, con apposite circolari, gli istituti, sollecitati dai genitori, chiariscono ulteriormente la situazione, precisando che in caso di assenza per malattia non conseguente alla segnalazione di sospetti sintomi di Covid-19, il certificato medico servirà solo se l’assenza si è protratta per tre o più giorni. Se si tratta, invece, di sospetti casi Covid-19 scatteranno i protocolli del caso. Il pediatra o il medico curante prescriveranno il tampone: in caso di positività si potrà tornare a scuola, una volta guariti, dopo due test negativi e con attestazione del medico; anche nel caso in cui, nonostante i sospetti, il primo tampone sia negativo si potrà rientrare solo con l’attestazione.