Quello del 29 maggio aveva fatto registrare un’adesione che i sindacati sperano di replicare domani, venerdì 7 agosto, nello sciopero dei lavoratori delle aziende di trasporto pubbliche e private. Gli aderenti esprimono forti dubbi su Tua, l’azienda unica di trasporto regionale.
L’astensione dal lavoro è stata decisa per protestare contro quelle che, per i sindacati, sono le gravi conseguenze derivate dalla fusione delle tre principali aziende del settore trasporti confluite in Tua.
“A distanza di oltre un mese – dichiarano Franco Rolandi, segretario regionale Filt Cgil, e Giuseppe Lupo, segr. regionale Ugl trasporti Abruzzo – nonostante l’ampia disponibilità al confronto manifestata dalle scriventi, non si sono registrati passi in avanti in nessuna delle tematiche poste a base della dichiarazione di sciopero”. Diverse le ragioni dello sciopero, tra le quali figura la paventata riduzione delle risorse regionali destinate al settore. Come si evince nel bilancio di previsione della Regione Abruzzo per l’anno 2015 – dichiarano ancora i sindacati – si confermano i tagli di 10 milioni di euro alle risorse regionali destinate al settore dei trasporti. Peraltro, consultando i dati ufficiali forniti di recente dall’Associazione datoriale Asstra sulla base di informazioni fornite dalla stesse Regioni, i tagli per l’Abruzzo ammonterebbero a 12 milioni di euro. Temiamo anche l’eliminazione di servizi essenziali, con gravi ricadute per le aree interne della regione. Il tutto avviene mentre la neonata azienda unica Tua continua invece ad esercitare e a promuovere proprio in questa fase ulteriori servizi commerciali e turistici non correlati al trasporto pubblico locale (caratterizzati peraltro da acclarate perdite economiche strutturali) e concentrati in un unico territorio della Regione”.
I sindacati protestano anche per la mancata realizzazione del biglietto unico regionale e del sistema tariffario intermodale, con i relativi disagi riscontrabili soprattutto nelle aree interne e montane.
“Tutto questo – concludono i sindacalisti – nonostante una legge regionale approvata poco più di un anno fa regolarmente disattesa. Si palesa così la volontà della politica regionale di procedere verso una graduale dismissione dei servizi di trasporto locale attualmente gestiti dalle tre aziende pubbliche e da quelle partecipate (ora confluite in TUA) mediante il ricorso alle sub-concessioni che rappresentano una evidente privatizzazione mascherata. La difficoltà nella realizzazione dell’azienda unica regionale di trasporto, seppur formalmente costituita, denota le stesse incongruenze e gli stessi “vizi” del recente passato. Basti pensare alla conferma della quasi totalità dei dirigenti (compresi alcuni di nomina politica) che si sono resi responsabili della pessima conduzione delle singole aziende, in alcuni casi producendo risultati contabili disastrosi le cui conseguenze ricadranno e stanno già ricadendo unicamente sui lavoratori dipendenti dell’azienda unica e delle partecipate. Al contempo si sta procedendo, da un lato, ad una drastica riduzione (con forzature inaccettabili) dei diritti e del salario dei lavoratori e, dall’altro, ad assunzioni clientelari senza concorso e agli ennesimi tentativi di favorire promozioni a pioggia tra il personale amministrativo, concentrati anch’essi in un unico territorio della Regione”.