Esame di maturità: il giorno della seconda prova. Al Classico esce Seneca

Secondo giorno di Maturità per 536.008 studenti, 521.015 candidati interni e 14.993 esterni. La prova di oggi, a differenza del tema di italiano, è diversa in base all’indirizzo di studi. Per il Classico testo di Seneca

Al liceo classico è uscito Seneca come autore della seconda prova scritta della Maturità 2023. Il titolo del brano scelto dal MIM per la versione di latino è “Chi è saggio non segue il volgo”, tratto dall’opera “Lettere morali a Lucilio”.

Seneca mostra all’amico Lucilio come i precetti della filosofia possano guidare alla virtù in mezzo ai falsi valori. Al maturando, oltre alla traduzione, nella seconda parte del compito è chiesta la comprensione e l’interpretazione del testo, l’analisi linguistica e stilistica, un approfondimento e riflessioni personali sul tema.

Per quanto riguarda il compito di Matematica al Liceo Scientifico per la seconda prova scritta della Maturità 2023, i due problemi richiedono entrambi lo studio di una funzione. Si tratta di problemi dall’approccio classico, senza riferimenti a casi reali, come invece accadde nel 2017 con la ormai celebre “ruota quadrata”.

Per quanto riguarda gli 8 quesiti della prova di matematica del liceo scientifico, diversi di questi riguardano l’analisi matematica – dall’applicazione del Teorema di Rolle allo studio degli zeri di una funzione – combinati con alcuni di geometria (es, dimostrazioni su triangoli e parallelepipedi) e di geometria analitica. Infine, un quesito sul calcolo delle probabilità, inerente un dado truccato.

Al liceo Linguistico, per la seconda prova di Inglese, la traccia si struttura in due parti. Il primo brano è tratto dal romanzo “Elizabeth Finch” di Julian Barnes; mentre il secondo brano, intitolato “Being forgetful isn’t stupid – it helps make smarter decisions, scientists say” è un estratto di un articolo scientifico.

 

Al liceo per le Scienze Umane, per l’indirizzo scienze umane, la traccia prevede due parti. La prima parte è un brano tratto dall’opera “Il metodo. Etica” di Edgar Morin. La seconda parte è invece incentrata su un estratto dagli “Scritti Civili” di Vittorio Bachelet.

Per l’opzione economico-sociale, la traccia – di Diritto ed Economia politica – parla di Globalizzazione. Il compito si struttura su due documenti: il primo è un estratto dall’opera “La globalizzazione e i suoi oppositori” dell’economista Joseph Stiglitz, il secondo è un brano tratto dall’opera “Effetti, potenzialità e limiti della globalizzazione.Una visione multidisciplinare”, a cura di Pompeo Della Posta e Anna Maria Rossi.

 

Latino al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Economia Aziendale per gli Istituti tecnici, progettazione di impianti e costruzioni per l’indirizzo Geometra; disegno e organizzazione industriale per gli indirizzi di meccanica; tecniche di navigazione e costruzione di un mezzo per gli istituti di trasporti e logistica.
Gli studenti dei licei artistici avranno tre giorni di tempo per finire l’elaborato e potranno lavorarci per 6 ore al giorno (consegna lunedì 26 giugno); gli studenti del liceo musicale e coreutico, che potranno concludere il progetto in due giorni.
Per gli studenti, il fischio d’inizio anche oggi alle 8.30.

È la traccia dedicata al testo “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”, di Marco Belpoliti, la più gettonata dagli studenti che hanno affrontato la prima prova scritta dell’Esame di Stato. Si tratta della seconda proposta nell’ambito della “Tipologia C – Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità” ed è stata svolta dal 43,4% dei maturandi. La seconda traccia più scelta è quella che parte da un testo di Piero Angela, “Dieci cose che ho imparato. Al terzo posto la traccia con il testo di Oriana Fallaci “Intervista con la storia”.

Per l’analisi del testo, Quasimodo è stato scelto dal 4% dei candidati, il 9,7% degli studenti gli ha preferito Moravia con un brano tratto da “Gli indifferenti”. Il 5,8% dei candidati ha svolto la traccia di attualità sulla base di una lettera inviata al Ministro Patrizio Bianchi sugli Esami di Maturità nel 2021, che ha suscitato polemiche nel corso della giornata, con la risposta di Bianchi e il commento del Ministro Valditara. Infine, il 4% degli studenti ha preferito svolgere l’analisi e la produzione di un testo argomentativo con un testo tratto da Federico Chabod su “L’idea di nazione”.

Il nipote di Fallaci: «Finalmente non più ignorata, bellissimo tema»

«Per tanti anni Oriana Fallaci è stata ignorata, vittima di una `damnatio memoriae´ assurda e ora arriva questo tema di maturità che non esito a definire bellissimo. Questo tema riscatta la memoria di Oriana e offre di lei una testimonianza altissima del suo impegno civile». Lo ha detto all’Adnkronos Edoardo Perazzi, nipote, erede ed esecutore testamentario della giornalista e scrittrice, commentando la scelta ministeriale di proporre ai maturandi un passaggio dall’introduzione di «Intervista con la Storia», il volume di Oriana Fallaci pubblicato da Rizzoli nel 1977 con i colloqui dedicati ai Potenti della storia mondiale dell’epoca.

Carmen Llera Moravia: felicissima per scelta, dimostra che Alberto è vivo

«Sono felicissima, perché `Gli Indifferenti´ è un testo che non perde mai di attualità, che sembra scritto per oggi più che mai. Ogni volta che leggo una cosa sua mi sembra scritta l’altro ieri, e vederlo oggi nelle tracce mi ha dato una grande emozione». L’analisi all’Adnkronos è di Carmen Llera Moravia, scrittrice spagnola naturalizzata italiana ed ex moglie di Alberto Moravia, che commenta così la scelta di inserire nelle tracce della prova di italiano della maturità, un brano tratto da «Gli Indifferenti», il romanzo d’esordio dello scrittore. «L’attualità de `Gli Indifferenti´ emerge fortissima in questo momento con tutto quello che sta succedendo, soprattutto quando vediamo le difficoltà nei rapporti tra genitori e figli e capiamo che l’indifferenza va combattuta più che mai», sottolinea Carmen Llera Moravia.

 

Alberto Angela: fa piacere che mio padre sia anche oggi al fianco dei ragazzi «Questo non è un solo riconoscimento a lui in qualità di divulgatore e giornalista, ma rappresenta anche un messaggio di fiducia per l’intera categoria dei giornalisti». Alberto Angela commenta così in una nota la traccia sul libro del padre Piero, «Dieci cose che ho imparato».