Giornata conclusiva all’Aurum di Pescara per Abruzzo Economy Summit. Questa mattina agli stati generali dell’economia l’intervento del ministro Raffaele Fitto, nel pomeriggio conclusione col ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Nelle parole di entrambi il ruolo dell’Abruzzo tra farmaceutico, automotive e agroalimentare
Ancora tanti appuntamenti nell’ultima giornata della terza edizione dell’Abruzzo Economy Summit. La due giorni in corso all’Aurum sta affrontando i temi del lavoro, dell’economia e del rilancio della regione, ma si sofferma anche su questioni economiche e finanziarie nazionali.
Settori farmaceutico, automotive, agroalimentare rappresentano i punti di forza dell’economia abruzzese ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso durante la visita odierna nella sede di Angelini technologies e Fameccanica a San Giovanni Teatino.
Angelini Industries, gruppo industriale italiano attivo nei settori della salute, della tecnologia industriale e del largo consumo con 5.800 dipendenti in 21 Paesi e 2 miliardi di euro di fatturato, che ha annunciato un impegno fino a 600 milioni di euro, tra investimenti e risorse dedicate nei prossimi 5 anni, per lo sviluppo della divisione tecnologia industriale e conta di raddoppiare nel quinquennio l’attuale fatturato che è pari a 200 milioni di euro. Subito dopo il ministro insieme al presidente della Regione Marco Marsilio ha concluso all’Aurum di Pescara la due giorni di Abruzzo Economy Summit.
“Abbiamo avuto direi un incontro molto positivo e costruttivo con tutte le rappresentanze sindacali, alle quali ho portato il consuntivo di quest’anno. Quando siamo andati al Governo l’inflazione era quasi al 12%, l’abbiamo più che dimezzata: oggi è al 5,4%. E siamo riusciti a contenerla in questo anno più di quanto l’abbiano fatto Francia e Germania e la media dell’Unione europea. Il che vuol dire che abbiamo operato e bene”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso questo pomeriggio a San Giovanni Teatino a margine della visita alla Angelini Technologies e Fameccanica a San Giovanni Teatino (Chieti), parlando dell’incontro con i sindacati. Non solo abbiamo ridotto l’inflazione più degli altri – ha spiegato Urso – ma quello che è più importante, consapevoli che l’inflazione colpisce soprattutto i lavoratori, i pensionati, le famiglie con reddito medio basso, sin dall’inizio della legislatura con la manovra economica abbiamo puntato a supportare il potere d’acquisto su coloro che più influisce l’inflazione e, infatti, il duplice taglio al cuneo fiscale, ma non solo anche una serie di misure a favore dei pensionati e
delle famiglie che ci dicono che la strada da percorrere è questa. Anche i sindacati hanno convenuto che questa è la strada”.
“La prossima settimana – ha aggiunto Urso – presenteremo con Giorgia Meloni il Patto anti-inflazione sottoscritto da tutte le associazioni produttive della filiera dall’industria alimentare a quella dei beni a largo consumo, come anche i pannolini e i beni per l’infanzia, alla filiera distributiva, grande distribuzione, commercianti ed esercenti. Tutto il sistema
Italia unito nel Patto del trimestre anti- inflazione. Nel contempo, continuiamo la nostra politica di sostegno ai ceti più bassi, infatti, lunedì, nel decreto legge ci saranno misure che
riguardano la social card estesa anche al caro carburanti. Le linee direttrici sono: contenere l’inflazione, sostenere coloro che ne risentono di più: lavoratori, pensionati e famiglie”.
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Oggi tra gli ospiti c’è stato anche il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“A me piace sottolineare questi aspetti, magari alcuni sono un po’ tecnici, però dietro i dati tecnici c’è anche la possibilità di comprendere bene la complessità delle situazioni. – ha detto Fitto – Bene le prime due rate del Piano nazionale di ripresa e resilienza, raggiunte con obiettivi relativi a riforme e a scelte di carattere amministrativo. Dalla terza rata in poi si inizia a mettere a terra i progetti, il che vuol dire che bisogna spendere le risorse, quindi cambia lo scenario. La complessità è totalmente differente, è un altro scenario rispetto a quanto non si sia fatto precedentemente. Bisognava raggiungere 55 obiettivi per avere accesso alla terza rata, il governo lo ha fatto, poi è iniziata una fase di verifica con la commissione europea che ha comportato ben 47 interventi di modifica dal punto di vista legislativo-amministrativo. Siamo giunti così a un risultato che noi riteniamo molto positivo, quello relativo alla definizione della terza rata che nelle prossime ore sarà incassata dal nostro paese. In settimana sono stato a Bruxelles che ha dato il via libera finale alle modifiche della quarta rata. In queste ore invieremo la richiesta di pagamento della quarta rata: abbiamo presentato riorganizzazione e riprogrammazione del piano per due diverse ragioni di carattere generale, per esempio è un piano pensato prima dell’invasione dell’Ucraina, quindi questo porta con sé alcune riflessioni ovvie anche collegate alla questione energetica. Nel piano 2014-2020 il nostro Paese ha avuto una capacità di spesa solo del 34% dei 126 miliardi provenienti da Bruxelles e sul Pnrr abbiamo individuato 67 miliardi destinati a progetti antecedenti alla definizione del Piano e dunque inammissibili. Ci siamo dovuti, dunque, riorganizzare rispetto alle severe condizioni imposte per ottenere i fondi, fino a giungere all’ok definitivo della terza rata ed essere in grado, così come faremo nelle prossime ore, di richiedere il pagamento anche della quarta rata”.
E sulla ferrovia Roma Pescara arriva l’invito a spegnere le polemiche:
“Da parte del governo è importante ricordare che se sono stati inseriti dentro il Pnrr alcuni interventi infrastrutturali che non possono rispettare quelle scadenze, non c’è da fare polemica, c’è da prendere atto che è stato fatto un errore e c’è da trovare una soluzione. Mi riferisco alla Roma Pescara e a tutti quanti gli altri interventi di cui si parla; non si può ipotizzare una polemica per partito preso. Nel Pnrr sono stati inseriti una serie di progetti vecchi di anni e che hanno bisogno di essere adeguati perché non hanno le condizioni di ammissibilità previste e non hanno la certezza assoluta di potere essere realizzati entro giugno del 2026. Queste cose non le ha stabilite il governo Meloni, ma la commissione Europea e i programmi approvati. Stiamo lavorando con il presidente Marsilio all’individuazione delle risorse per il futuro.
Le scelte della Regione Abruzzo sono fondamentali in questo contesto perché possono trovare delle risposte adeguate e sono certo che possono rappresentare una grande opportunità futura. Chiudo ringraziando la Regione e il presidente Marsilio per questa occasione di confronto, ma consentitemi di sottolineare che quello che facciamo oggi è la verifica di quanto fatto, ma soprattutto è la base per continuare a fare bene e meglio. Sono convinto che avremo la possibilità di proseguire, i prossimi mesi saranno una conferma perché ci rivedremo e ci rivedremo in Abruzzo sulla base non di iniziative di carattere generico, ma per significare in modo specifico il lavoro che il governo e la regione Abruzzo vogliono portare avanti”.
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