L’Aquila: “Basta tasse, non molliamo di un centimetro!”, occupato il consiglio regionale

“Abbiamo occupato l’aula del consiglio regionale all’Aquila a difesa dei lavoratori abruzzesi che non devono pagare con le loro tasse i fallimenti di politici e manager! Non molliamo di un centimetro!!!”: così Luciano D’Amico capitano della protesta, in aula e in diretta social, del “Patto per l’Abruzzo”

AGGIORNAMENTO ORE 13-E’ appena stato espresso, a maggioranza dei presenti, il parere favorevole della Commissione Bilancio del Consiglio regionale d’Abruzzo sul progetto di legge di iniziativa di Giunta regionale, “Disposizioni in materia tributaria”. Una riunione lampo, iniziata poco prima delle 12, e chiusa con la decisione di approvare un testo senza alcuna revisione emendativa. In sintesi, il progetto legge arriverà in
Aula, questo pomeriggio alle 14, nella versione originale depositata dall’Esecutivo. Eventuali emendamenti potranno essere ripresentati direttamente in fase di Consiglio regionale. La Commissione, inoltre, ha dato l’ok a tre emendamenti finanziari collegati al progetto di legge n. 60/2025, “Costituzione di parte civile nei procedimenti per aggressioni ai danni degli operatori socio-sanitari, del personale del comparto del Servizio Sanitario Nazionale, del Soccorso Sanitario, del trasporto pubblico locale, del personale della scuola, delle forze di polizia, delle forze armate, del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione Civile”.

LA CRONACA DELLA MATTINA DI PROTESTA- Tutti in piedi con in mano un foglio dove si legge un lapidario “occupato” I consiglieri regionali di Pd, M5s, Avs, Azione, Riformisti e della lista civica Abruzzo Insieme, che sotto la guida di Luciano D’Amico formano la coalizione Patto per l’Abruzzo, hanno occupato l’aula del Consiglio regionale abruzzese all’Aquila per protestare contro
l’aumento delle tasse e la gestione del deficit sanitario.
Nel pomeriggio, alle 14, è previsto un sit-in con la partecipazione dei sindacati. La mobilitazione si oppone all’aumento dell’addizionale Irpef, strutturato per fasce di
reddito, introdotto per coprire il disavanzo della sanità, che per il 2024 ammonta a 180 milioni di euro, ridotti a 90 grazie all’accantonamento delle Asl.

Non ci stanno a rincari di tasse e nuove tegole sul capo degli abruzzesi e decidono di tentare ogni carta possibile, incluso questa protesta di oggi, pur di fermare quello che tutti insieme definiscono “l’ennesimo scempio sul capo di famiglie e lavoratori”.

I consiglieri di opposizione che compongono il “Patto per l’Abruzzo” hanno occupato l’aula del consiglio dove, nel pomeriggio, è prevista la seduta per l’approvazione del disegno di legge per l’aumento delle tasse ai cittadini.

In mattinata il parere finale della commissione Bilancio sul progetto di legge di iniziativa di Giunta regionale, “Disposizioni in materia tributaria” che poi sarà al vaglio dell’Assemblea regionale nella seduta prevista per le ore 14. Alla stessa ora alla Villa Comunale, davanti a palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, comincerà un sit-in di protesta organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl per dire no all’aumento delle tasse. Annunciate migliaia di persone.

Alle 14 sarà la volta della protesta dei sindacati sempre davanti all’aula dove nel pomeriggio è atteso “lo scontro più duro in difesa degli abruzzesi”.

Non molliamo di un centimetro! dicono dai banchi e poi in primo piano a favore di chi li riprende per la diretta social. Il primo a prendere la parola è Luciano D’Amico a seguire tutti gli altri consiglieri regionali del Partito Democratico.

“I lavoratori abruzzesi non devono pagare con le loro tasse i fallimenti di politici e manager!”: è l’unica donna nel gruppo dei protestanti ma c’è e fa sentire la voce di chi l’ha eletta Erika Alessandrini. “Come possono non capire a cosa si sta andando incontro? Come fanno a non vedere in che condizioni già difficili vivono tanti, troppi, abruzzesi?”.

Uno dopo l’altro in un’aula silenziosa e deserta scendono a favore di chi li riprende per la diretta social e dicono che non intendono far pagare agli abruzzesi errori clamorosi e scelte scellerate in materia di sanità.

C’è anche una maglia del Napoli calcio appesa lì a ricordare quelle che Di Marco e gli altri definiscono “spese folli e senza lungimiranza per eventi spesso anche di poco rilievo e riscontro turistico a scapito di lavoro e sanità”. “Il nostro è un gesto contro l’ingiusto aumento delle tasse e che invita la maggioranza a ripensarci. La decisione è ingiusta, copre il buco provocato da Marsilio, ma non ci darà una sanità migliore, perché i debiti per il 2024 stanno crescendo e saranno anche maggiori di quelli che hanno tenutoi nascosti prima del voto e hanno dovuto ammettere dopo essere sicuri della riconferma. Questa scelta ci porterà verso un nuovo commissariamento della sanità che pagheranno gli abruzzesi, come succede per l’inefficienza della destra sulla sanità: liste d’attesa, ospedali senza farmaci, mobilità passiva, comunità senza medico, bocciature ministeriali su prevenzione e servizi territoriali, abruzzesi che rinunciano alle cure. Questo ha prodotto 6 anni di Marsilio. È ora di dire basta”.

“Hanno promesso in campagna elettorale di abbassare le tasse e, invece, non solo non le abbassano ma le rincarano. Vogliamo parlare del trasporto pubblico? Oppure dell’80 per cento dei fondi comunitari che stanno per rimandare indietro perdendoli per sempre perché incapaci di destinare fondi preziosi a progetti veri e significativi”: insiste D’Amico.

“Dopo giorni e giorni in Commissione in cui abbiamo cercato di far capire al centro destra che l’aumento delle tasse per le famiglie abruzzesi è una legge sbagliata, oggi abbiamo occupato il Consiglio regionale. Diciamo con forza no ad un provvedimento che non migliorerà la nostra sanità”: così Antonio Blasioli.

L’appello di tutti i protagonisti della protesta a raggiungere numerosi, anche da semplici cittadini, l’aula dove nel pomeriggio si terrà il consiglio regionale: “Chiederemo le dimissioni di assessore alla sanità e presidente Marsilio”.

“Se oggi passa ciò che questo governo regionale vuole tutte le famiglie abruzzesi avranno la massima aliquota Irpef e non, come dicono, a vantaggio di una migliore sanità ma solo per risanare i loro errori e le loro scelte senza scrupolo”.

“Che fine ha fatto la virtuosa sanità abruzzese di cui tanto si lodava Marsilio solo a dicembre scorso?”. “Sarà un massacro per tutte le famiglie abruzzesi”.