In centinaia con bandiere e trattori da Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Umbria gli imprenditori agricoli del centro Italia si sono dati appuntamento oggi a Venturina (Livorno) per protestare contro i rincari e i costi di produzione, la peste suina e l’emergenza della fauna selvatica.
Si tratta della terza manifestazione in tre mesi di Cia-Agricoltori sul tema che chiede tutela per il settore. “Non si arresta, infatti – spiegano gli agricoltori – la pressione che, da mesi, si sta abbattendo sull’economia delle imprese agricole. Dopo due anni di pandemia è sopraggiunto il colpo della guerra in Ucraina. La tensione geopolitica internazionale ha acuito la difficoltà a uscire dalla crisi, spinta da caro energia e carburante. Inoltre, l’aumento del 300% sui concimi, i rincari sui fertilizzanti del 170%, oltre al raddoppio sui mangimi, ha reso i costi di produzione insostenibili, portando il settore agricolo e allevatoriale allo stato attuale di precarietà, agevolata dalle speculazioni sui mercati”.
Anche per il Centro Italia resta invariata, poi, l’emergenza “fauna selvatica”, come gli attacchi dei cinghiali alle colture e dei lupi al bestiame, cui si è aggiunta la preoccupazione per la peste suina. Per Cia-Agricoltori Italiani, serve una riforma radicale della legge 157 del 1992: “Una normativa troppo datata – dicono ancora dalla Cia – per riuscire ad affrontare un problema ormai fuori controllo con +111% di cinghiali in circolazione, oltre 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali negli ultimi quattro anni, e lo spettro della peste suina che mesi ha fatto registrare casi allarmanti in Liguria e Piemonte”.