Appena 24 ore dopo anche Filomena Croce è morta: l’anziana era rimasta vittima di un terribile incidente col marito Albino De Vecchis, decesso sul colpo, alle porte di Montereale. Un 28enne accusato di duplice omicidio stradale. Il sindaco di Montereale incontra il prefetto per chiedere interventi di sicurezza
Le condizioni della donna erano parse da subito disperate, nonostante l’intervento chirurgico nella notte. Troppo gravi i traumi riportati nell’incidente frontale di sabato sera. La coppia di 81enni, che solo un mese e mezzo fa aveva festeggiato 60 anni di matrimonio, tornava dalla festa di laurea all’Aquila di una delle nipoti. I due anziani erano a bordo della loro “storica” Ypsilon 10: erano quasi arrivati. Erano le 20.15. I due ragazzi di origini romene, anche loro di Montereale, stavano andando verso L’Aquila: in quella semicurva all’uscita dal rettilineo che taglia Marana, proprio vicino al cimitero della frazione, che la loro Panda rossa – secondo la prima ricostruzione degli investigatori – ha invaso la corsia opposta. Inevitabile lo schianto frontale, nel buio pesto della Picente. Il 28enne accusato di duplice omicidio stradale.
Un impatto violentissimo: le lamiere della Y10 si sono accartocciate. Albino De Vecchis è rimasto incastrato: i primi soccorritori hanno fatto di tutto per estrarlo, ma solo gli strumenti dei vigili del fuoco, colleghi del figlio, sono riusciti a tagliare il montante dello sportello. L’anziano, storico dipendente dell’Enel in pensione, è morto subito. Filomena è stata, invece, estratta viva dal lato destro dell’utilitaria, meno danneggiato. Poi la rianimazione sul posto e la corsa all’ospedale San Salvatore dell’Aquila in codice rosso. É stata operata nella notte, ma non è riuscita a superare le conseguenze dei traumi riportati nello schianto. La Panda rossa ha retto meglio all’urto: i due ragazzi sono rimasti feriti. Alla guida c’era un 28enne: il test alcolemico ha detto che era ubriaco. È stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Dopo la morte di Filomena l’accusa è diventata di duplice omicidio. Sull’incidente mortale indagano i carabinieri, mentre il pm di turno in Procura, Marco Maria Cellini, ha aperto un fascicolo di inchiesta.
Morti causate dalla mano dell’uomo ma anche la strada ha la sua pericolosità. Per questo, stamane, il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi ha incontrato il prefetto Giancarlo Di Vincenzo per chiedere interventi di sicurezza lungo la strada statale 260. In particolare in quei 13 chilometri tra il Cermone e Marana. Lo fa a nome di una comunità ancora sotto choc. Nell’incontro prefettizio sono state condivise alcune linee operative con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza stradale in quell’area. In quest’ottica nei prossimi giorni verrà anche convocato l’Osservatorio per l’incidentalità stradale nella provincia dell’Aquila, per un punto di situazione preordinato a mirate strategie d’intervento.
L’elenco dei morti è lungo purtroppo. Gli ultimi sono i coniugi Albino e Filomena: nell’aprile del 2019 la nipote dei due, la giovane mamma Serena Durastante, era morta in un incidente dalla dinamica simile. Ma non solo. Monica Di Bernardo, insegnante, nello stesso tratto ha perso la vita un anno fa. Nel 2021 invece era stato ucciso sulla strada il ciclista Mauro Mannucci. E tutta una serie poi di incidenti più o meno gravi. Servono controlli e che siano costanti.