È in programma stasera il nuovo tentativo di catturare i due cuccioli di orsa Amarena, uccisa l’altra notte a San Benedetto dei Marsi. Sindaco emette divieto di avvicinamento
Il sindaco del Comune di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani, ha emesso un’ordinanza ad effetto immediato per il divieto di avvicinamento agli esemplari di orso bruno marsicano al fine di avvistarli e fotografarli, filmarli e di illuminarli. Inoltre l’ordinanza dispone il divieto di avvicinarsi alle squadre specializzate impegnate nella ricerca su tutto il territorio al fine di evitare il disturbo dello svolgimento delle operazioni di ricerca; è vietato infine alimentare gli esemplari di orso bruno marsicano in qualsiasi modo. Il sindaco invita tutta la popolazione a collaborare con le forze dell’ordine, rimanendo a casa senza attivarsi autonomamente.
Avvistati dai ricercatori i due cuccioli dell’orsa Amarena, freddata ieri notte a San Benedetto dei Marsi. Le ricerche si stanno concentrando ora nella zona dell’avvistamento al fine di catturare i due cuccioli e portarli in salvo. L’appello del Parco: ” Troppi curiosi, lasciateci lavorare per salvare quei meravigliosi cuccioli!”
C’è stato un primo tentativo di cattura non andato a buon fine. “Evitiamo di trasformare una tragedia in un disastro colossale: i cuccioli non sono stati ancora catturati. Ci sono troppi curiosi in giro che spaventano questi animali, invito tutti a non muoversi e a farci fare il nostro lavoro”. È l’appello del direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, dopo il fallimento del primo tentativo di cattura dei cuccioli di orsa Amarena, uccisa l’altra notte a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila).
“A causa di false notizie – continua Sammarone – sono aumentati i curiosi nella zona, spaventando i cuccioli. Possiamo avere una possibilità, ma dobbiamo sperare che i cuccioli non si dividano, altrimenti sarà un vero disastro”.
Il corpo senza vita dell’orsa Amarena, uccisa l’altra sera a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), è ad Avezzano nella sede dell’Istituto Zooprofilattico e in queste ore è soggetta ad una necroscopia.
“È necessario per capire la dinamica, – commenta il direttore del Pnalm Luciano Sammarone -, capire il punto dove sia stata colpita, quanti colpi esplosi l’hanno uccisa, che calibro è il bossolo. Abbiate rispetto di questi animali non iniziate a fare richieste di tumulazioni come con Juan Carrito”.
“Ho sentito il generale Giampiero Costantini comandante dei Carabinieri forestali in Abruzzo e il direttore del Parco nazionale Luciano Sammarone. Forestali e Guardiaparco sono impegnati giorno e notte nel tentativo di rintracciare e catturare i cuccioli di Amarena per metterli in salvo. I cuccioli sono stati avvistati ma purtroppo non è facile prelevarli, sono troppo giovani per essere narcotizzati. La presenza di troppe persone che si stanno recando sul posto, pur con la lodevole intenzione di collaborare alle ricerche o per semplice curiosità, rende più complicata questa operazione già difficile. Ringrazio Carabinieri forestali e Guardiaparco per l’encomiabile attività che stanno conducendo, e invito tutti a non recarsi sul posto senza giustificato motivo: il modo migliore di contribuire al ritrovamento e alla messa in sicurezza dei cuccioli è quello di lasciar lavorare gli specialisti nelle migliori condizioni possibili. Confermo la volontà della Regione di costituirsi parte civile nel processo che seguirà, ma nello stesso tempo condanno le minacce e le intimidazioni che hanno raggiunto l’autore colpevole di questa uccisione, minacce che hanno costretto le forze dell’ordine a istituire un servizio di sorveglianza a tutela della sua incolumità. A un atto incivile non si risponde con la barbarie”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Amarena è stata uccisa da una fucilata. Conosciuta per le sue incursioni con i suoi cuccioli, era diventata la mascotte di residenti e turisti. Identificato l’uomo che avrebbe sparato. La Regione pronta a costituirsi parte civile. Aperto fascicolo, sparatore indagato: si cercano i cuccioli, anche con droni, per metterli in salvo perchè troppo piccoli
L’orsa Amarena è stata uccisa ieri sera a fucilate da un uomo alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. La notizia è stata postata dal Parco Nazionale sulla sua pagina Facebook. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. È intervenuto il veterinario del Parco che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita.
L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco.
La Procura di Avezzano, pm Maurizio Maria Cerrato, ha aperto un fascicolo nei confronti del 56 enne che ha ucciso l’orsa Amarena a colpi di fucile, per il reato 544bis del codice penale, ossia chiunque procuri per crudeltà o senza necessità la morte di animali: l’uomo rischia dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione. Nel frattempo si apprende che l’uccisore era legittimato alla detenzione di armi da fuoco. I carabinieri della stazione del Comune di San Benedetto dei Marsi, hanno sequestrato tutte le armi dell’uomo ed il bossolo esploso.
“Ho sparato per paura ma non volevo uccidere, l’ho trovata dentro la mia proprietà è stato un atto impulsivo, istintivo”. Sembrerebbe questa la dichiarazione rilasciata ai carabinieri di San Benedetto dei Marsi dall’uomo che questa notte ha ucciso l’orsa Amarena.
Le forze dell’ordine hanno rafforzato la presenza e i controlli nel Comune di San Benedetto dei Marsi, per allontanare i curiosi e diminuire il rischio di ripercussioni personali nei confronti della famiglia dell’uomo accusato ed iscritto nel registro degli indagati per l’uccisione con arma da fuoco dell’orsa Amarena ieri notte. Lo si apprende da fonti giudiziarie. Intanto si cercano i cuccioli, con decine di uomini e droni, per metterli in salvo essendo troppo piccoli per vivere soli, senza la mamma.
Il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone, prova a fare chiarezza e, al netto delle conseguenze giudiziarie dell’accaduto, riporta l’attenzione sulla priorità del momento: la ricerca dei due cuccioli, orfani di madre, che dopo la morte di Amarena sono fuggiti terrorizzati.
“L’uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza. Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario adesso il massimo coordinamento tra Ministero, regioni, Ente Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti. Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell’orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, con riferimento all’uccisione dell’orsa Amarena. – Il ministro ha anche fatto un “invito a moltiplicare l’impegno nell’osservare comportamenti corretti per prevenire ogni possibile conflitto tra gli animali e le persone”.
“L’uccisione dell’orso a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo, è un atto vile, una sconfitta per l’uomo che invece di trovare soluzioni che garantiscano una convivenza, ricorre al più brutale degli espedienti, contro la vita, contro la natura. Scriveva lo scrittore Ernest Hemingway: ‘C’è qualcosa di nobile in questa grossa bestia, qualcosa che fa pensare ad un barlume di sentimento umano, sparare ad un orso è come sparare ad un fratello’ “. Lo afferma il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.
Un gesto di una violenza inaudita e ingiustificabile, che arriva al culmine di un’estate in cui una certa parte di politica ha voluto esacerbare e terrorizzare i cittadini.” Lo scrive, su Facebook, Pina Picierno “L’uccisione dell’orsa mette a serio repentaglio la vita dei suoi cuccioli e della fauna di orsi del Parco, tra i più belli d’Europa e simbolo dell’equilibrio ambientale che i cittadini abruzzesi hanno sempre curato con dedizione. L’orsa Amarena era diventata oramai il simbolo del parco e viveva in armonia con l’ambiente e con gli esseri umani”, aggiunge la vice presidente dell’Eurocamera.
Marsilio: “Condanno le minacce all’autore del gesto, confermo la volontà della Regione ci costituirsi parte civile”
“Confermo la volontà della Regione di costituirsi parte civile nel processo che seguirà, ma nello stesso tempo condanno le minacce e le intimidazioni che hanno raggiunto l’autore colpevole di questa uccisione, minacce che hanno costretto le forze dell’ordine a istituire un servizio di sorveglianza a tutela della sua incolumità. A un atto incivile non si risponde con la barbarie”. Lo ha scritto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sul suo profilo Facebook a proposito di quanto accaduto dopo l’uccisione, avvenuta giovedì sera, dell’orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi.