Pochi minuti prima di mezzanotte la nave Ocean Viking, dell’organizzazione non governativa Sos Mediterranée, con a bordo 128 migranti tra cui 4 donne e 10 minori non accompagnati, provenienti per lo più da Siria e Bangladesh, è entrata nel porto di Ortona. In 80 resteranno in Abruzzo
Un viaggio estenuante, lungo, reso ancora più difficile dalle precarie condizioni di salute di alcuni naufraghi salvati durante i tre soccorsi effettuati in due giorni. E il mare grosso ha complicato anche l’attracco avvenuto a mezzanotte e 45 minuti. In precedenza, sempre la Ocean Viking aveva recuperato 67 migranti, in due diversi soccorsi effettuati venerdì sera in zona di ricerca e salvataggio libica in seguito alle segnalazioni del call center per le persone in difficoltà nel Mediterraneo, Alarm Phone.
Quello di questa notte è stato il sesto sbarco in Abruzzo da gennaio 2023. Il primo in cui le procedure si sono divise in due blocchi. Ai 128 migranti sono stati consegnati i pasti caldi e i vestiti puliti. A coordinare tutte le operazioni la prefettura di Chieti: ancora una volta è andata in scena una perfetta macchina dell’accoglienza. Un cordone umanitario che ha lavorato di nuovo coinvolgendo tutti i soggetti interessati con una sinergia che non ha creato inciampi. Le forze dell’ordine, le associazioni di protezione civile, la Croce Rossa, la Asl, il 118, sul campo come fossero un unico grande braccio operativo. Da Ortona i migranti sono pronti a partire per i centri di accoglienza. «Possiamo dire che 80 migranti resteranno in Abruzzo compresi i minori», ha fatto sapere il viceprefetto Gianluca Braga, «il resto sarà distribuito nei centri di accoglienza delle regioni limitrofe, in Puglia con molta probabilità».
Nelle prossime ore si saprà con certezza se la nave sarà sottoposta a fermo amministrativo o meno. Il rischio c’è poiché la Ocean Viking potrebbe aver violato il cosiddetto decreto Piantedosi.