Pescara: anche la Uil in piazza contro la legge di Bilancio del Governo Meloni

Dopo lo sciopero di ieri della CGIL, oggi giornata di mobilitazione della UIL Abruzzo per dire no alla legge di Bilancio del Governo Meloni considerata “iniqua e non espansiva”

Bandiere, fischietti e slogan all’ingresso della Prefettura di Pescara per dire no alla legge di Bilancio del Governo Meloni. Per il sindacato “non si intravedono risposte e soluzioni per settori importanti dell’economia regionale, con ciò che questo comporta per lavoratori e pensionati”. Una delegazione ha incontrato il Prefetto al fine di consegnare nelle sue mani le preoccupazioni che hanno urlato i rappresentanti della UIL arrivati a Pescara da tutto Abruzzo.

I punti contestati dal sindacato, sui quali la Uil ribadisce la propria contrarietà sono: l’ampliamento dell’utilizzo dei voucher, l’ennesimo condono fiscale, il depotenziamento della tassa sugli extra profitti, il blocco della rivalutazione per le pensioni sopra quattro volte il minimo, la mancanza di un intervento per le pensioni dei giovani, il peggioramento di Opzione donna, l’abolizione del reddito di cittadinanza, la mancata attenzione agli obiettivi di transizione ecologica, la mancanza di investimenti in scuola, ricerca, sanità e mezzogiorno.

“Per noi è una manovra non espansiva e iniqua che crea conflitti nel mondo del lavoro, mettendo l’uno contro l’altro-  si legge nella nota della Uil Abruzzo – Sul mercato del lavoro diciamo no ai voucher, no alla precarietà. Per dare certezze nel futuro delle nuove generazioni, diciamo sì ai contratti di qualità, sì alla contrattazione collettiva nazionale di lavoro. Sul fisco chiediamo che l’abbattimento del cuneo fiscale sia almeno di cinque punti, chiediamo un fisco equo che non colpisca sempre i soliti noti, lavoratrici e lavoratori dipendenti  e  pensionati. Diciamo no a una flat tax che premia alcuni e lascia tutto il peso fiscale sugli altri. Sulle pensioni, basta con interventi tampone – ieri 102 oggi 103 – perché di questo passo arriveremo  comunque alla quota prevista dalla legge Fornero. Noi siamo per una riforma strutturale del sistema previdenziale che tenga presente soprattutto la necessità di costruire una pensione di garanzia per le giovani generazioni e che con 41 anni di contributi mandi in pensione la lavoratrici e i lavoratori senza se e senza ma”.

“La nostra è un’organizzazione che si è sempre distinta  – ha spiegato il segretario regionale Michele Lombardo – perché ha sempre fatto considerazioni scevre da colorazioni politiche rispetto ai governi e, quindi, in base al merito e ai contenuti dei temi trattati. Porteremo avanti la nostra mobilitazione a tutela dei dipendenti, dei  pensionati e soprattutto dei giovani che hanno necessità di avere un mondo del lavoro che possa accoglierli non con i contratti ridotti ai minimi termini come spesso accade”.

”In questi due anni ci siamo occupati molto del tema della sanità e, attraverso un percorso durato due anni, siamo riusciti a portare l’attenzione delle istituzioni sulla necessaria riorganizzazione territoriale del comparto – ha commentato Fabrizio Truono -. Adesso le pochissime risorse inserite nella manovra di bilancio ci allontanano dalla possibilità di creare un sistema sanitario regionale che sia efficace, efficiente e di qualità”.

Sulla scuola, la Uil Abruzzo ribadisce la necessità di un sistema di istruzione pubblica uguale per tutti che non debba subire tagli di risorse, fatti in base a logiche ragionieristiche.

“In questa manovra mancano gli investimenti sulla scuola – ha spiegato Fabiola Ortolano –. Peraltro l’orientamento governativo è quello di destinare i fondi sulla scuola alle singole regioni, nell’ottica dell’attuazione dell’autonomia differenziata che per la nostra regione rappresenta un danno grossissimo”. “Altro tema che porteremo avanti con forza – ha  aggiunto – è quello della sicurezza sui posti di lavoro. E poi l’attenzione sui giovani, per i quali abbiamo il dovere di lavorare per risolvere concretamente i problemi di lavoro che insistono su questa fascia di età”.

 

Barbara Orsini: