I commercianti di Pescara sono “delusi e arrabbiati” per gli aumenti della Tari deliberati dal Comune
Carlo Miccoli, presidente dell’Associazione Bar della FIPE Pescara in una nota sottolinea che:
“Siamo delusi e arrabbiati per gli aumenti della TARI-Tassa Rifiuti deliberati dal Comune di Pescara senza alcun coinvolgimento delle associazioni in merito al nuovo Piano Tariffario. Abbiamo letto dalla stampa che tali aumenti servirebbero per recuperare i maggiori costi della gestione dei rifiuti dovuti all’estensione della raccolta differenziata. Non sappiamo l’entità di tale recupero ma in ogni caso non è pensabile che ancora una volta siano vessate le imprese del commercio e del turismo che già pagano una TARI fra le più alte a livello nazionale.
Abbiamo dato ampia collaborazione al Comune di Pescara circa l’estensione della raccolta differenziata al centro cittadino ed ad altre zone della città pur consapevoli che ciò comporterà disagi ed ulteriori adempimenti per le imprese che rappresentiamo. Lo abbiamo fatto, malgrado i sacrifici che dovremo affrontare, nell’ottica di avere una città più bella e pulita, ma non si può pensare di scaricare i costi di tale operazione sulle imprese applicando aumenti superiori al dieci per cento a tariffe che già erano altissime per bar e ristoranti. Solo per fare degli esempi chiari un ristorante di 300 mq. andrebbe ora a pagare 6.500 euro per la raccolta rifiuti e un bar di 150 mq. circa 3.000 euro senza neanche avere la cucina: un’assurdità rispetto al rifiuto effettivamente prodotto e un costo aziendale assolutamente insostenibile.
Ricordo che il principio alla base dell’applicazione della TARI è “chi inquina paga” e dovrebbe quindi esserci proporzione fra la quantità dei rifiuti che si producono e quanto si paga. Teniamo presente che nei comuni più virtuosi, laddove esiste già la pesatura puntuale dei rifiuti, mediante codice a barre personalizzati, è risultato che la produzione di rifiuti da parte delle imprese del commercio e del pubblico esercizio è nettamente inferiore alla presunzione posta alla base per il calcolo della TARI con il metodo a metro quadro. Se può essere vero che ci sono dei costi per estendere la differenziata è altrettanto vero che con l’incremento dei rifiuti differenziati si riducono i costi per il trasporto e lo smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati. Da questo dovrebbe scaturire un abbassamento delle tariffe TARI così come avvenuto in tanti comuni che hanno incrementato la cosiddetta “economia circolare. Abbiamo già subito lo scorso anno un incredibile aumento delle tariffe per il suolo pubblico e ora, senza alcun coinvolgimento preventivo, anche la mazzata degli aumenti della TARI. Un vero accanimento nei nostri confronti che provocherà la chiusura di tante imprese, già gravate dai costi aumentati di energia e materie prime.” Conclude Carlo Miccoli.