In pieno centro così come altrove in città la escalation di furti e spaccate, specie di notte, a negozi e bar muove un coro di appelli a sindaco e forze dell’ordine
Al Tg8 anche il prefetto del capoluogo adriatico, Flavio Ferdani, ribadisce il massimo e capillare sforzo congiunto di tutte le forze dell’ordine per garantire la sicurezza alla città: “Negozianti, baristi, ristoratori ma anche semplici residenti devono sapere che non si abbassa la guardia e che uomini e mezzi sono sempre in strada”.
Decine di spaccate notturne in bar e stabilimenti balneari a Pescara, in gran parte dei casi responsabili identificati, ma poi rimessi in libertà. E la rabbia degli esercenti cresce di pari passo coi timori dei cittadini in genere.
Modus operandi ormai noto, un’auto usata come un ariete o il classico piede di porco specie negli stabilimenti balneari: ma è sufficiente anche un taglierino per creare un varco dalla copertura delle tende di plastica da esterno. Nelle ultime settimane a Pescara e dintorni almeno una decina di colpi del genere, la settimana scorsa al “Cafè Cafè” di Montesilvano, due notti fa al “Petit Cafè” sulla Tiburtina. In questo caso , con l’ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, i titolari sono riusciti anche ad individuare il responsabile il giorno seguente e dopo un breve inseguimento farlo bloccare da una pattuglia dei carabinieri nei pressi di una fermata dell’ autobus, ma dopo l’identificazione di rito, l’uomo, un noto tossicodipendente della zona, è stato lasciato libero, nonostante un furto di quasi 1.500 euro e danni al locale per circa 3.000 euro. Stesso discorso sul lungomare, con la ripresa delle attività in numerosi stabilimenti balneari tornano a colpire, nella notte, i soliti balordi. Hanno già, per così dire, marcato visita i ristoranti “Bacone” ,”Shang Hai” e gli stabilimenti “Sole Luna” “La Capannina” “Palm Beach” e “Apollo”:
“Tre spaccate nel giro di due mesi – ci dice il titolare di Apollo Domenico Pagliari –, sinceramente non sappiamo più cosa fare, abbiamo messo antifurto, telecamere interne, ma non serve a nulla. Nell’ultimo raid hanno portato via una bici elettrica ed una ventina di bottiglie tra vino e champagne. Il problema è che riescono anche ad individuarli e a prenderli, ma poi dopo massimo un giorno sono già fuori, una volta mi hanno convocato in questura per sbrigare alcune pratiche legate alla denuncia di un altro colpo che avevo subito, mi sono ritrovato il responsabile a pochi metri che, appena mi ha visto, si è messo a ridere. Così ci sentiamo davvero impotenti e la stagione non è ancora iniziata.”
Dal canto loro specie titolari di bar e ristoranti lanciano un appello anche al sindaco Masci stanchi di spaccate, danni e disagi. Si teme, spiegano, che famiglie e clienti non si sentano sicuri nelle ore notturne: ” C’è poi l’amarezza per i danni che spesso balordi più che delinquenti veri e propri arrecano a vetrine, porte, vetrate e arredi . Esser svegliati nel cuore della notte dagli allarmi che scattano e non fare in tempo ad arrivare prima che l’ennesima vetrina sia andata in frantumi comincia a diventare davvero fonte di stress. Nessuno vuole arrivare a far passar il messaggio che Pescara non sia sicura ma per noi commercianti -dicono in centro piuttosto che in altri quartieri- lavorare sereni e non dover pulire vetri in frantumi o dover ricomprare fioriere, poltroncine e arredi vari è di certo una necessità”.