“Manca il nesso causale e l’imprevedibilità è elemento preponderante su quanto accaduto”. Anche la difesa dell’ex sindaco di Farindola Antonio De Vico, rappresentata dai legali Giulia De Lerma e Raffaella De Vico, punta tutto sul tema dell’eccezionalità, riguardo alla tragedia di Rigopiano, nella odierna udienza al Tribunale di Pescara
Torna il tema dell’imprevedibilità nel Processo per la tragedia di Rigopiano. Anche la difesa dell’ex sindaco di Farindola, rappresentata da Giulia De Lerma e Raffaella De Vico, ha incentrato la sua arringa su questo aspetto legato a quanto affermato dai super periti del Tribunale che di fatto non hanno escluso una relazione tra le scosse di terremoto e la valanga. Imprevedibilità, dunque, elemento preponderante e mancanza di nesso causale a discolpa dell’imputato De Vico sul quale, sempre secondo la Difesa, non si può contestare nemmeno la cooperazione colposa perché non ci sono riscontri probatori a riguardo. Va anche aggiunto che, riguardo all’adozione del PRG e del mancato aggiornamento del Piano di Emergenza Comunale, mancavano gli strumenti normativi che la Regione ha fornito solo con Delibera Regionale nel 2015 quando De Vico già non era più sindaco. E’ stata anche tirato in ballo il procedimento che ha coinvolto De Vico per le autorizzazioni rilasciate per la costruzione del centro benessere, procedimento che, tra l’altro, l’ha visto assolto. In giornata previste le arringhe per altre posizioni minori, mentre domani sarà la volta dell’ex Prefetto Francesco Provolo difeso dall’avvocato Gian Domenico Caiazza .