Che ci siano delle ossa umane al cimitero è tutt’altro che strano, altra cosa è se i resti appaiono quando e dove non dovrebbero stare, murati in una specie di cunicolo, anzi due, dentro cassette di zinco e buste di plastica. Il problema vero, ed è l’allarme rosso evidenziato al Tg8 dal presidente di Ambiente Spa Massimo Papa, è che solo alcune cassette riportano i nomi, peraltro senza data
A scoprire tutto, nel vecchio cimitero di Colle Madonna, sono stati gli operai dell’impresa impegnata nelle opere di consolidamento.
La società di gestione dei servizi cimiteriali Ambiente Spa e il sindaco di Pescara, Carlo Masci, hanno subito avvisato Asl e procura della Repubblica. L’ipotesi è che si tratti di persone decedute 30 o 40 anni fa, i cui resti potrebbero essere stati rimossi durante lavori nelle aree delle inumazioni. Il problema vero, ed è l’allarme rosso evidenziato al Tg8 dal presidente di Ambiente Spa Massimo Papa, è che solo alcune cassette riportano i nomi, peraltro senza data. Quindi, in totale assenza di un sistema di informatizzazione, occorrerebbe spulciare registri decennali o affidarsi alla memoria dei custodi per risalire ad eventuali parenti dei defunti.
“Probabilmente si è trattato di uno spostamento temporaneo, in attesa di qualcuno che reclamasse i resti – ha aggiunto Papa – ma il vero problema è che non solo non possiamo usufruire dei moderni strumenti tecnologici per risalire alle identità, ma anche che la questione degli spazi cimiteriali insufficienti sarà l’emergenza del futuro che prima poi dovrà essere affrontata”.
Quanto al fatto che i resti non siano stati reclamati, potrebbe essere perfettamente spiegabile: eventuali familiari o conoscenti potrebbero non essere più in vita, o essersi trasferiti altrove, o ignorare ovviamente la scomparsa delle ossa.