Roseto: una folla in lacrime per l’ultimo saluto alla dolce Flavia /FOTO E VIDEO

Un silenzio palpabile come il dolore che si è stretto intorno alla famiglia della dolce Flavia: amici, ex compagni di scuola, tutta la città di Roseto e persino chi in vacanza ha saputo della tragedia ha voluto salutare una ragazza dal cuore grande

 

Il suo sorriso dolcissimo impresso in una enorme foto poster che campeggia nella piazza della chiesa, in pieno centro a Roseto, in un pomeriggio di fine agosto che difficilmente questa comunità dimenticherà. Flavia sorride nella foto e sembra farlo alle centinaia di persone che si sono ritrovate per l’ultimo saluto terreno ad una giovane che troppo presto ha lasciato i suoi adorati genitori

Flavia Di Bonaventura aveva 22 anni e a Roseto degli Abruzzi era conosciuta anche perchè nipote di Riccardo Celommi dal quale aveva ereditato la passione per la pittura. Brava studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma, la giovane è stata investita da un ubriaco mentre era in bici con due suoi amici coetanei, anche loro di Roseto. La Tragedia la notte tra domenica e lunedì, stavano tornando a casa, in bici, quando un automobilista di 34 anni, di Roseto, li ha travolti. È successo intorno alle 4.15, lungo la statale Adriatica a Scerne di Pineto. Le condizioni di Flavia sono apparse subito disperate: i medici che l’hanno assistita hanno tentato di tutto ma il suo cuore non c’è l’ha fatta. Il conducente della vettura è stato trovato positivo all’acoltest e gli è stata ritirata la patente. L’auto tra l’altro non risulta assicurata.

Sulla bara in legno chiaro dei girasoli lì a ricordare la sua solarità e la dolcezza che Flavia ha espresso persino da morta donando una speranza di vita alle 4 persone destinatarie dei suoi organi.

La città di Roseto, appresa della notizia del tragico investimento dei tre ragazzi, ha pregato per tutta la notte durante una veglia voluta dal sindaco Mario Nugnes.

«Per me era un dono di Dio, come sua sorella Giulia e sua madre Raffaella. Adesso è certamente un angelo di Dio. Una ragazza solare, di tanta disponibilità, generosa con tutti, soprattutto molto dotata di sensibilità umana e artistica. Sapeva esprimere il suo carattere bellissimo, libero, aperto e sapeva ricevere in cambio altrettanta positività. Sono il padre, questo è il mio ricordo. Sono rimasto colpito dalla partecipazione che ha suscitato la sua tragedia. In qualche modo mi ha confermato che mia figlia, anche per gli altri, era davvero come l’ho sempre vista io: un angelo».

Dopo canti scanditi dal suono delle campane riecheggiate in tutta la città il volo in alto di tanti palloncini bianchi e le lacrime a segnare il volto anche di chi non conosceva Flavia ma l’ha amata in fretta sapendo del gesto del dono dei suoi organi, come in vita aveva spesso detto a familiari e amici.

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Barbara Orsini: