Sanitopoli in Appello: Processo alle battute finali, oggi la breve replica del Procuratore Generale, venerdì prossimo la sentenza.
Penultima udienza in Corte d’Appello a L’Aquila per il Processo Sanitopoli dedicata alle controrepliche. In particolare l’intervento del Procuratore Generale Ettore Picardi che, dopo aver ascoltato le arringhe dei difensori di tutti gli imputati, ha colto l’occasione per puntualizzare qualche aspetto toccando, a macchia di leopardo, alcuni argomenti emersi in questi due mesi, quasi, di discussione. Il primo punto sulla cartolarizzazione, sotto accusa non é lo schema in quanto tale – ha detto – ma il modo in cui é stata utilizzata. I dati oggettivi emersi dalle indagini e dal processo in primo grado, sono: un sostanziale esautoramento delle competenze di Asl e Regione, l’ingiusto vantaggio patrimoniale per alcuni imputati, al di là del quantum che é da considerare irrilevante ai fini del giudizio, ma soprattutto l’insieme dei fatti, e non la discussione sul singolo riscontro che lascia il tempo che trova. Troppi sono gli episodi e le coincidenze, ha detto il Procuratore Generale, per pensare ad una precostituzione di Angelini nel muovere determinate accuse, tra l’altro supportate da tanti testimoni per i quali non si può certo dubitare che abbiano tutti dichiarato il falso. Altro aspetto importante la dubbia moralità di Angelini sulla quale diversi avvocati difensori hanno puntato il dito per screditarne l’attendibilità – se fosse questo il principio – ha detto ancora Picardi – dovremmo mettere in discussione l’istituto dei collaboratori di giustizia e sulla mancanza di riferimenti espliciti nelle registrazioni che Angelini stesso avrebbe fatto nei vari incontri con alcuni imputati, il particolare si giustifica con il fatto che, in caso contrario, la controparte avrebbe mangiato la foglia. A parte qualche piccola modifica confermato in toto lo schema delle richieste di condanna. E’ stata poi la volta delle parti civili: L’avvocato Benedini per conto della Regione si é scagliato contro le banche (Barkley’s e Deutsche Bank), hanno acquistato e rivenduto a peso d’oro i crediti della sanità ed hanno beneficiato, indirettamente, del patteggiamento di Masciarelli. Dopo di lui Tommaso Marchese per conto dell’Aiop il quale ha svelato le tante contraddizioni emerse nelle arringhe difensive, in particolare soffermandosi sulla delibera 45 del 2008, quasi rinnegata dallo stesso Del Turco che pure ne aveva elogiato l’efficacia, grazie alla quale vengono riversati fiumi di denaro a Villa Pini, celandosi dietro una fittizia provvisorietà del provvedimento sui tetti di spesa, poi smentita nei fatti. Sono seguiti brevi interventi da parte degli avvocati di alcuni imputati, prossima udienza, l’ultima, venerdì 20 a partire dalle 9.30, al termine della quale sarà emessa la sentenza.
Il servizio sull’udienza odierna a L’Aquila del processo su Sanitopoli:
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