Ennesima tragedia sul lavoro nel pomeriggio di oggi a Teramo. Un operaio di 24 anni è precipitato da un’impalcatura a dieci metri di altezza ed è morto sul colpo
Il giovane operaio, originario del Senegal, stava lavorando in un cantiere in via del Vezzola nel centro storico di Teramo. Insieme ad un tecnico era impegnato nei lavori di ristrutturazione della chiesa di Sant’Agostino quando, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato dall’impalcatura. Il tecnico si è salvato in quanto la sua caduta sarebbe stata interrotta da una pedana in metallo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 24enne. L’intera area è stata transennata. Sul posto gli investigatori, il magistrato di turno ed il medico legale Giuseppe Sciarra. Il cantiere, di un’impresa di restauri di Atri, è stato posto sotto sequestro giudiziario.
Morte operaio a Teramo, Uil Abruzzo e Feneal Uil L’Aquila Teramo chiedono maggiore sicurezza sui cantieri: “L’edilizia è uno dei comparti maggiormente colpiti da incidenti sul lavoro, anche mortali”
“Il tema della sicurezza sul lavoro deve trovare le giuste e immediate soluzioni a livello di governo”. Con queste parole il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo e il segretario Feneal Uil L’Aquila Teramo Luigi Di Donato intervengono sul tragico incidente sul lavoro avvenuto a Teramo, dove ha perso la vita, cadendo da un’impalcatura di 10 metri, un giovane operaio edile di 24 anni. “Due settimane fa – si legge nella nota di Uil e Feneal – abbiamo partecipato alla manifestazione nazionale del comparto edile, ribadendo la richiesta del maggior aumento dei controlli e delle ispezioni nei posti di lavoro, a partire dai cantieri edili. Purtroppo registriamo la tragica fine di una giovane vita e questo accadimento è la riprova che bisogna intervenire presto e in modo efficace sul tema della sicurezza sul lavoro”.
“Al contrario – aggiungono Lombardo e Di Donato – registriamo decisioni da parte del governo, come ad esempio il nuovo codice appalti che, invece di aumentare i controlli e le ispezioni, e dare maggiore sicurezza, abbassa ulteriormente la soglia di verifiche e di conseguenza anche il livello di sicurezza. C’è urgente necessità di programmare maggiori investimenti per garantire una vera e ormai non più procrastinabile sicurezza sui posti di lavoro”.
Profondamente scosso e addolorato per l’accaduto, monsignor Lorenzo Leuzzi, si è recato sul luogo della disgrazia per essere prossimo in qualche modo alla vittima e solidale con tutti coloro che piangono la drammatica morte del giovane lavoratore.
«L’incidente odierno ci ricorda tragicamente che non possiamo mai abbassare la guardia sulla sicurezza e la tutela di ogni lavoratore e sollecita tutti gli operatori del mondo delle imprese a favorire un’attività lavorativa scevra da pericoli. In queste ore si confida nel lavoro delle autorità competenti per verificare le dinamiche dell’accaduto.»