La terra torna a tremare nelle Marche. Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata nei pressi di Bolognola in provincia di Macerata, nelle stesse zone devastate dai due eventi sismici del 2016. Il terremoto è stato avvertito nelle Marche, in Umbria, in Abruzzo e nel Lazio
La scossa di terremoto è stata registrata alle 6.11 di venerdì 30 giugno con epicentro a due chilometri da Bolognola (Macerata), nella zona del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il terremoto di magnitudo 3.3 si è verificato a una profondità di 11 chilometri. La scossa è stata seguita un minuto dopo da una replica di minore intensità, di magnitudo 2.1.
Al momento non si registrano danni a persone o cose. La scossa è stata avvertita nelle Marche nella zona dei Monti Sibillini, tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.
Ma anche nella vicina Umbria, nella zona di Norcia, in Abruzzo, nell’alto Teramano, e nella zona di Amatrice nel Lazio. Si tratta delle stesse aree già colpite dai due devastanti terremoti del 2016: il 24 agosto di magnitudo 6 e il 30 ottobre di magnitudo 6.5.
In questo contesto torna ad essere di grande attualità la figura del geologo al servizio del territorio per la prevenzione del rischio contro le calamità naturali. Anche di questo si è parlato a Chieti nel 1° convegno regionale organizzato dai corsi di laurea di Scienze geologiche dell’Ud’A e dall’ordine dei geologi d’Abruzzo nel campus teatino. Nonostante la grande richiesta di figure professionali in tutta Italia, le iscrizioni ai corsi di laurea in Scienze geologiche sono in netto calo.
«L’Italia è un Paese dalle forti fragilità», ha dichiarato Marcello Buccolini, presidente del corso di studi di Scienze geologiche dell’Università d’Annunzio di Chieti Pescara. «Alluvioni, terremoti, rischi vulcanici e anche maremoti: possiamo ipotizzare un’ampia gamma di rischi e per ciascuno di questi il geologo diventa una figura professionale fondamentale. Il paradosso però è che in Italia mancano i geologi, forse anche perché c’è una scarsa conoscenza degli ambiti in cui questa professionalità si inserisce: dalle rinnovabili all’industria, dalla ricerca in ambito spaziale alla costruzione di un cellulare, il geologo è davvero ovunque.»
«Per invertire questa tendenza, cioè il calo di iscritti alle facoltà di Scienze geologiche, bisogna tornare a fare informazione nelle scuole» ha aggiunto Nicola Labbrozzi, presidente dell’ordine dei geologi della Regione Abruzzo. «È necessario sensibilizzare istituzioni e cittadini e tornare a insegnare Scienze della Terra nelle scuole.»