Per il vaccino AstraZeneca una “sospensione temporanea e precauzionale frutto di un confronto prima tra le agenzie regolatorie nazionali poi tra i ministri della salute e i capi dell’esecutivo”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alle Commissione riunite Affari sociali di Camera e Senato nella premessa alla presentazione delle linee programmatiche del ministero. “L’auspicio è che già da domani arrivino rassicurazioni per rilanciare la campagna di vaccinazione”.
Nel secondo trimestre avremo in arrivo oltre 50 mln di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 mln di dosi attese, questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alle Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato.
“La situazione non è semplice e questo per le varianti: la Uk si trasmette più velocemente del 35-40%e ha toccato il 54% della totalità dei casi. Sono presenti anche varianti sudafricana, soprattutto nell’area di Bolzano, e quella brasiliana soprattutto nel Centro Italia. Con il criterio di 250 casi per 100mila per l’ingresso in zona rossa speriamo di piegare la curva. Quindi una situazione non semplice che richiede la massima cautela con l’impegno di tutte le istituzioni”.
In generale sui vaccini il ministro ha sottolineato che rappresentano il “vero fatto nuovo” che si lega alla rafforzata capacità di testing e ai farmaci. Elementi che fanno del marzo 2021 un mese “non paragonabile” con il marzo del 2020. “Abbiamo 4 vaccini. L’aspettativa per quello Johnson & Johnson è che nella seconda metà di aprile “possano arriovare le dosi in Europa”. “Rigore – ha proseguito Speranza – ma ragionata fiducia perché gli strumenti a disposizione ci mettono in condizione di lavorare per la campagna di vaccinazione”.
Tra le opzioni previste per la riduzione di eventuali ritardi sul cronoprogramma di inoculazioni in Italia, dovuto in queste ore allo sospensione di AstraZeneca in via precauzionale, c’è anche il ricorso a turni straordinari per il personale addetto alle vaccinazioni. A quanto si apprende, la riprogrammazione delle prenotazioni prevede l’allungamento – almeno temporaneo – degli orari quotidiani per i turni di somministrazione e in alcuni casi l’estensione delle inoculazioni a sabato e domenica anche laddove non fosse già previsto e a seconda del tipo di struttura organizzativa nelle varie regioni.
Saranno i medici, supportati da specifiche equipe, a somministrare il vaccino anti-Covid nelle farmacie. La scelta dei locali dipenderà dalla tipologia degli ambienti, laddove sarà possibile equipaggiare gli spazi. Il sistema delle somministrazioni in alcune farmacie sarà integrato nelle reti esistenti all’interno delle varie regioni e gli stessi farmacisti saranno informati dalle Asl: su questi aspetti è in corso il coordinamento del flusso di informazioni con le regioni, da parte della struttura commissariale per l’Emergenza.