Cesena Pescara. Big match della quindicesima giornata. Ore 21. Mille tifosi biancazzurri. La novità è Aresti. Oddo “A gennaio Lapadula resta qui. E’ certo”.
Si affrontano le quarte in classifica. Un punto nelle ultime tre partite per i romagnoli ( ko contro Latina e Bari, pari a Vicenza), sei nello stesso lasso di tempo per i biancazzurri ( sconfitta interna contro la Ternani, successi su Como e Avellino). Il Cesena, scivolato dal primo al quarto posto, deve rinunziare ai vari Djuric, Rossetti, Ciano, Dal Monte e Improta). Pescara privo di Fiorillo, Campagnaro, Forte e Cappelluzzo. Non convocato Bunoza. Al “Manuzzi” sei vittorie ed un passo falso, contro il Bari, per la squadra di Massimo Drago. In trasferta due successi, contro Trapani e Como, altrettanti pareggi( Bari e Vicenza), tre sconfitte ( Livorno, Ascoli e Novara) per l’undici di Massimo Oddo. In assoluto, il Pescara non pareggia dallo scorso 26 settembre( 2-2 al “Menti” di Vicenza). Le probabili formazioni
Cesena( 4-3-3) Gomis tra i pali; Perico, Caldara, Lucchini( Magnusson) e Renzetti in difesa; Sensi regista; Kessie( ivoriano di 19 anni in prestito dall’Atalanta) e l’ex Kone in mediana; davanti, Molina e Garritano esterni a supporto di Ragusa ( altro ex) riferimento centrale. Altra opzione: Succi o il diciannovenne Moncini, prima punta di ruolo, con Ragusa e Garritano esterni.
Pescara ( 4-3-1-2) Aresti tra i pali; Zampano, Fornasier, Zuparic e Crescenzi in difesa; Verre, Mandragora e Memushaj a centrocampo; Benali tra le linee alle spalle del tandem Caprari- Lapadula. Ieri Caprari non ha sostenuto la seduta di rifinitura, ma solo a scopo precauzionale( raffreddore senza febbre). Salvo imprevisti, l’ex romanista scenderà in campo. In caso di forfait, verrebbe impiegato uno tra Valoti e Cocco. Dirige Maresca di Napoli
Le peculiarità del Cesena. La squadra di Drago sfrutta l’ampiezza del campo: manovra avvolgente, cambi di fronte, sovrapposizioni continue sulle corsie laterali. Se innescato negli spazi, Ragusa, che a Pescara due anni fa nel girone di andata è stato devastante, può creare parecchie insidie. Dunque, fondamentale l’equilibrio. Vietato, soprattutto, concedere la profondità. Questo sul piano meramente teorico. Poi, si sa, una partita è ricca di variabili e di episodi a prescindere da sistemi di gioco, numeri e formulette.
Precedenti: tre vittorie del Pescara a Cesena. La prima, serie B- 8 aprile 1979, porta la firma del mito Vincenzo Zucchini scomparso prematuramente due anni fa. In campo quel giorno anche gli attuali direttori Repetto e Pavone. La seconda, 14 febbraio 1988 serie A, marcatore Rocco Pagano decisivo anche quattro anni più tardi, 9 febbraio 1992 gestione Galeone. Sette pareggi negli ultimi sette confronti disputati al “Manuzzi”. Il più recente due anni orsono: 1-1 reti di Granoche e Politano( Pescara in 10 per l’espulsione del portiere Pigliacelli. Viviani sostituito da Belardi che sullo 0-0 riuscì a neutralizzare un penalty calciato da Succi). L’ultima affermazione del Cesena al “Manuzzi” suo biancazzurri risale al 14 maggio 1989 ( serie A): 1-0 rete di Massimo Agostini. Nel ’96, serie B, i romagnoli si imposero 3-2 ma sul neutro del “Tardini” di Parma.