Errori e solite omissioni: gara buttata via, Zeman non è in discussione

Dopo la deprimente prestazione di Gubbio nuovo ko, il quinto all’Adriatico. La Spal vince in rimonta (1-2), il Pescara non impara dagli errori. Nessun vertice, nessuna riflessione su Zeman la cui posizione non è in bilico.

La Spal capitalizza, il Pescara deve recitare il mea culpa. Un ko neanche minimamente paragonabile a quello di Gubbio dove i biancazzurri hanno completamente steccato consegnandosi all’avversario.

Certo, la sostanza non cambia perché si tratta pur sempre di una sconfitta ma le modalità sono state senza dubbio diverse.

Pescara recidivo malgrado la gara si fosse messa nel migliore dei modi (rete di Merola).

Solito gol, quello del pareggio estense, allucinante. Subito in transizione. Una ripartenza tra l’altro lenta. Squadra lunga e larga. Tutto troppo semplice per Antenucci innescato dal croato Petrovic.

Nella ripresa chance sprecata da Meazzi che non chiude la combinazione con Cangiano e raddoppio dell’ex Maistro, appena entrato, con l’evidente complicità di Plizzari. Anche i migliori sbagliano, ci mancherebbe.

Quindi, la dea bendata volta le spalle a Cuppone (clamorosa traversa) ma, a 10′ dal termine, lo stesso attaccante calcia malissimo il rigore di quello che sarebbe stato un meritato pareggio.

Dunque, sconfitta sicuramente evitabile ma i biancazzurri continuano a fare incetta di errori. Tutti uguali. Agli avversari non resta che aspettare l’attimo propizio per colpire in contropiede. Che sia corto o lungo non rileva.

Duole dirlo ma di zemaniano questo Pescara non ha nulla. Non ha ritmo, non ha intensità, non ha le giocate tipiche, se non a tratti, del repertorio del boemo.

Naturalmente la riflessione va fatta a 360 gradi. Come ribadito più volte sulle colonne del nostro sito, addirittura dal termine del mercato estivo, la rosa è stata assemblata con diversi equivoci e giocatori adattati.

Non c’è un play puro, soprattutto non ci sono due mezze ali di ruolo che sono determinanti nel 4-3-3 di Zeman. Lo stesso Meazzi, giocatore di qualità, per caratteristiche sarebbe perfetto in un 4-2-3-1 alle spalle della punta centrale.

E poi, il terminale della manovra. In questo momento c’è davvero molto poco. Ciononostante il Pescara può e deve fare meglio.

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