Il Pescara sprofonda verso la C. Sconfitta pesante (0-3) dei biancazzurri che a Cosenza subiscono due reti nei primi 8 minuti, poi al 30′ arriva anche il terzo gol che chiude i giochi. Per il ritorno in terza serie manca solo l’aritmetica.
Figuraccia del Pescara a Cosenza. Era una gara da vincere per tenere accesa una piccolissima speranza di rientrare in corsa per i play out, invece il Delfino dà il peggio di sé e viene travolto dai calabresi. Avvio shock: due schiaffi in altrettanti minuti, al 6′ con Tremolada e all’8′ con Carretta, spengono subito le velleità dei biancazzurri. Al 30′ di nuovo Tremolada firma il 3-0. Nella ripresa, al 17′, Machìn si fa respingere un penalty da Falcone, il portiere para-rigori del Cosenza (ben 5 respinti nel torneo in corso).
A livello tecnico si sfidavano due squadre più o meno simili, la differenza l’ha fatta soprattutto la cattiveria agonistica. Una dote sconosciuta al Pescara che ha perso quasi tutti i contrasti uscendo dal San Vito Marulla con le ossa rotte. Squadra senza mordente, il match di oggi è la fotografia di una stagione disastrosa. Epilogo inevitabile, ora si attende solo l’aritmetica per certificare il ritorno in C del Delfino a distanza di 11 anni. I processi sono già iniziati, ora spazio a una vera rivoluzione.
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