Giovanni Galeone. Il “profeta” in questi giorni nella sua Pescara dove, in realtà, torna molto spesso. Ieri a Teramo per salutare il suo grandissimo amico Andrea Iaconi. Improvvisata e interessantissima conferenza al “Bonolis”.
Nel video, l’intervista integrale di Giovanni Galeone
“Il Pescara ? Al momento indecifrabile. Ho visto dei momenti buoni. Per esempio i primi 20 minuti di Perugia. Non riesco ancora a capire come gioca. Oppure la sfida col Venezia, 2 – 0, partita finita, ma avrebbe dovuto perdere. Non puoi dare 4 gol al Benevento che fino a quel momento ne aveva subiti 3, e poi perdere con la Juve Stabia !
Il calcio di oggi ? I cattivi imitatori, prima di Sacchi poi di Guardiola, lo hanno rovinato. C’è stato un lungo e spaventoso periodo di oscurantismo. Tutti si menavano a metacampo, la palla era sempre per aria, tutti volevano fare il pressing e avere le squadre corte. Era il tentativo di copiare Sacchi senza essere in grado. Oppure Guardiola che oggi al Manchester City gioca in verticale, ovvero in maniera completamente diversa da come giocava il Barcellona 10 anni fa. È inutile proporre in Italia il gioco di Guardiola di 10/15 anni fa. Questa storia del possesso palla mi fa sorridere. Il possesso palla, come giustamente dice Fabio Capello, è tempo perso. Io devo correre in avanti per fare gol. Con me, se un giocatore faceva un passaggio indietro gli sparavo. A volte, mi stufo a guardare le partite di calcio. Il calcio è verticale. Una volta recuperato il pallone bisogna cercare di fare gol e, quindi, di attaccare. Il pressing sì ma collettivo in una zona alta del campo per costruire e finalizzare. Non come vedo fare oggi da tantissime squadre che si affidano al giro palla noioso e stucchevole. Che, per carità, porta a delle soluzioni ma è un tipo di calcio che a me non piace. L’Atalanta, invece, è una squadra molto europea. Corre in avanti. Gasperini sta facendo un grande lavoro”.